Il Pd “taglia la testa” all’avvocato di Canfora, Laforgia. Il post che “decapita” l’avversario M5S a Bari
Imbarazzante vicenda, il post “solidale” del Pd allo storico Luciano Canfora, a processo per avere detto alla premier Meloni “Neonazisata nell’anima”. La testa tagliata nella foto , cioè fuori campo, è quella deli suo avvocato Michele Laforgia, ritratto davanti al filologo classico, valigetta nera in mano ma “decapitato”. Laforgia è candiatao sindaco per il M5S. L’immagine è stata pubblicata su Instagram dal Pd nazionale. Un caso? Un errore? No di certo, stando alle parole del legale, candidato sindaco a a Bari di una coalizione alquanto eterogenea composta dal Movimento 5 Stelle, da Sinistra Italiana, Italia Viva e da liste civiche di sinistra. Laforgia è il principale ostacolo per il candidato del Pd, Vito Leccese, sostenuto anche da Azione, Europa Verde e Socialdemocratici. “Sarà certamente un caso, una coincidenza. Ma a me ha fatto impressione lo stesso”, ha commentato Laforgia nella sua pagina privata di Facebook. “Agli avvocati capita spesso, non me ne faccio un cruccio. Ma quando ho visto questa foto mi è venuto un tuffo al cuore”.
Il Pd “taglia la testa” a Laforgia (M5S) nel post di solidarietà a Canfora
Troppo divertente l’episodio, rivelatore di quanto il campo largo sia ormai infestato di gramigna. E’ infatti durato lo spazio di un mattino, di una dichiarazione alle agenzie, il “mezzo accordo” tra Pd e M5s a Bari. Uniti ma divisi era la soluzione condivisa da entrambi: scendere in campo ognuno con la propria candidatura al primo turno, ma in un eventuale ballottaggio si uniranno nuovamente contro il candidato del centrodestra. Ma il giorno dopo arriva questo Laforgia “decollato” a mettere in serio dubbio questa sorta di “pax”. Alla prima occasione il Pd ha fatto intendere quanto abbia a cuore l’accordicchio di facciata. Il Pd ha eliminato la testa deliberatamente? L’avvocato Laforgia e candidato scrive: «Chi capita su questo profilo fb sa che non parlo mai del mio lavoro, se non per questioni che riguardano tutti. Non mi piace e non lo trovo opportuno. Non parlo qui neppure delle mie campagne elettorali, ho una pagina pubblica, da anni, dedicata alla politica. Oggi però devo fare una eccezione».
La presidente del Pd a Bari imbarazzata col sui partitio “Basta con queste pratiche censorie”
La domanda se i “tagliatori di testa” del Pd abbiano agito intenzionalmente non è tanto campata in aria. Visto che anche Titti De Simone, presidente del Pd Bari, ha subito preso le distanze dal suo partito: “Mi dispiace – ha detto al Giornale – che il mio partito prenda scivoloni di questo tipo. Tutti sanno che Michele Laforgia è il difensore del professore Canfora e soprattutto che non si fa tagliare la testa da nessuno. Direi al Pd, basta con i tagliatori di teste, basta con queste pratiche censorie, ritorniamo alla politica. Con serietà e rispetto“. Arriva una toppa peggiore del buco da parte del grafico, scrive Repubblica Bari: che ha giustificato quel taglio sostenendo che non era intenzionale; e che era necessario per far risaltare la figura di Canfora. Una giustificazione goffa.