Esce “SanPietrini”: 20 racconti di Luca Bottari sull’inesorabilità del destino
Venti racconti e un filo comune: il destino. Incombente, impietoso, portatore di crisi che per lo più non hanno un lieto fine e con il quale bisogna fare i conti, combattendo o arrendendosi. Nella consapevolezza che è inesorabile. SanPietrini (Edizioni Efesto), una raccolta di storie brevi dello scrittore Luca Bottari, è un’opera dolente, che ci racconta un’umanità costretta a percorrere strade impervie, spesso dissestate, talvolta destinate a smottamenti radicali, come la storica pavimentazione di Roma che dà il titolo al libro e che sovente finisce sostituita da colate di asfalto.
Si va dai fratelli Wood, “separati dalla felicità” e tra di loro dopo un lutto, a Hermana, la ragazza che subisce una violenza in America mentre Roma assiste al passaggio dalla pietra millenaria all’asfalto, fino ad Andrea, che cerca la leggerezza nelle avventure amorose. Roma, New York, Mosca sono le grandi città che fanno da sponda e, più frequentemente, da contraltare alle ambientazioni di una provincia, americana o italiana che sia, in cui maggiormente i protagonisti si misurano con il caos della vita, non mitigato, ma amplificato dalle atmosfere rarefatte dei piccoli centri.
Bottari presenterà per la prima volta il suo libro a Roma martedì 9 aprile, alle 18, presso la libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica (via Pietro de Coubertin, 30), insieme a tre relatori dall’identità variegata, come quella dei suoi personaggi. Con lui ci saranno il giornalista e autore televisivo Francesco Gasparri, lo scrittore Fulvio Abbate e la presentatrice Alessandra Canale, volto familiarissimo della tv italiana.
Per l’autore non si tratta di un’opera d’esordio. Nel 2001 pubblicò un romanzo che gli valse l’assegnazione del Premio letterario italiano “Francesco Grisi”, dedicato allo scrittore che fu tra i fondatori di Alleanza nazionale e collaboratore del Secolo d’Italia, del quale proprio in questi giorni ricorre il 25esimo della scomparsa, avvenuta il 4 aprile 1999. I protagonisti erano quegli stessi fratelli Wood che oggi ritroviamo anche in SanPietrini e che nel frattempo sono diventati partecipi di un “affresco corale”, come si legge nella controcopertina, che riannoda fili, strade e destini.