Perché tanti orrori contro gli animali: la parola agli psichiatri. Uccisa a calci un’altra gattina

28 Mar 2024 14:59 - di Gabriele Alberti
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La violenza contro gli animali non accenna a diminuire A Pollone, Biell l’ennesima crudeltà di un uomo di 63 anni denunciato per aver ucciso barbaremanente una gatta. I proprietari dell’animale hanno raccontato ai Carabinieri che il colpevole avrebbe incitato il proprio cane contro il felino, con l’intenzione di farlo sbranare. Poi ha finito la povera creatura a calci. Un orrore.

Gattina fatta sbranare da un cane e finita a calci

I proprietari hanno trovato l’animale agonizzante e, dopo aver visionato i filmati delle telecamere intorno all’abitazione, si sono resi conto della dinamica dell’accaduto. Il video è stato consegnato ai Carabinieri di Occhieppo Superiore, che stanno conducendo le indagini. Cittadini e associazioni animaliste si stanno già da tempo organizzando per costituirsi parte civile in futuro.

Orrori contro gli animali: gli psichiatri lanciano l’allarme

La reazione e la denuncia di Michela Vittoria Brambilla, promotrice del progetto di legge AC30 che inasprisce le pene per chi uccide e maltratta gli animali, è stata vigorosa,sottolineando, ancora una volta, la necessità di sanzioni più severe per i responsabili di simili atti. Grazie a una ritrovsata sensibilità sul tema che è diventato una vera e porpia emergenza, si attendono punizioni più severe. Ma attualmente il quadro normativo non prevede pene adeguate per tali crimini, lasciando sostanzialmente impuniti i responsabili. L’uccisione con modalità a dir poco violente, crudeli e disumane di animali è sotto osservazione da tempo da parte degli psichiatri: perché tanti orrori compiaciuti contro gli animali? Dalla capretta di Anagli ad oggi, passando per il cane legato a un palo e  bruciato, settimanalmente è un rosario di crimini.

Chi uccide gli animali: segnali premonitori di crimini ulteriori

Su questi casi c he si moltiplicano è intervenuta la criminologa e psicologa forense, Roberta Bruzzone. Ha messo l’accento sul fatto che si tratta di una mancanza assoluta di empatia verso gli esseri viventi e non dovrebbe essere sottovalutata come campanello di allarme per eventuali crimini futuri. La specialista ha lanciato l’allarme: in Italia persistono ancora molte sottovalutazioni nel considerare la violenza contro gli animali come un segnale premonitore di comportamenti criminali: nonostante il collegamento tra il maltrattamento degli animali e la violenza verso gli esseri umani sia stato ampiamente studiato e riconosciuto.

Animali massacrati: mancanza di empatia e sadismo

Come sviscerare la problematica? Solo una perizia sui colpevoli di questi atti atroci potrebbe chiarire se i colpevoli siano vittime di disturbi specifici. Certo è che siamo ben lungi dal prevedere perizie del genere. Proprio perché come a livello psicologico, anche a livello legislativo non le prevede. Nel frattempo, sottovalutare o non informare abbastanza su questi singoli casi sarebbe un errore che potrebbe costare caro. Il sito Vita.it informa che ufficialmente sono  202 i minorenni denunciati per crimini contro gli animali dal 2015 al 2021. “Ma un’indagine della Lega Anti Vivisezione dice che il 14,4% del campione ha dichiarato di aver maltrattato un animale almeno una volta. Una cultura in cui si sviluppano forme di violenza contro gli animali ha come riferimento un modello di vita basato sulla prevaricazione, l’aggressività sistematica, il disprezzo per le ragioni altrui: ecco perché è urgente intervenire.

Sottovalutare tali orrori è pericoloso

Dentro la mente di chi maltratta o uccide un animale potrebbe nascondersi la personalità di un serial killer. Non lo dicono gli animalisti, lo dice un noto psichiatra forense, John Marshall Macdonald. Che inserisce lo zoosadismo in una triade di comportamenti che accomunano gli assassini seriali. L’aspetto che maggiormente sorprende gli analisti è la gratuità. Un omicidio, per quanto folle e aberrante esso sia, ha quasi sempre una motivazione. È per questo che uno degli elementi fondanti del processo per omicidio è il movente. Nel caso di animali indifesi non ci sono motivazioni specifiche. Chi la commette non ha nessuno scopo, prova piacere nell’infondere la violenza stessa. È, in parole povere, un sadico. La psichiatra Virginia Ciaravolo mise il dito nella piaga: «Chi commette crudeltà nei confronti degli animali è probabile che compia violenze sulle donne».

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