Neuralink di Musk sarà impiantato su 11 pazienti ciechi, Annalisa Minetti: sono pronta a testarlo

26 Mar 2024 17:17 - di Luisa Perri
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Dopo aver annunciato che grazie a un microchip nel cervello un paziente tetraplegico può controllare un cursore su uno schermo con il pensiero, Neuralink, l’azienda di Elon Musk, lancia una nuova sfida che ha del miracoloso: restituire la vista ai ciechi.

Elon Musk ha infatti annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di sviluppare un dispositivo, denominato “Blindsight”, che consentirà di ottenere questo obiettivo. Sebbene la qualità visiva iniziale offerta da questo prodotto sarà rudimentale, paragonabile ai primi videogiochi Nintendo, le aspettative sono di poterla elevare fino a superare quella umana.

A differenza del precedente microchip che trasmetteva segnali da cervello a macchina, il nuovo dispositivo funzionerà inviando segnali da una macchina al microchip, che a sua volta li elaborerà nella corteccia visiva del cervello. La Food and Drug Administration, l’ente Usa per il controllo dei farmaci e degli alimenti, ha già dato il via libera a Neuralink per iniziare i test clinici sull’uomo, con migliaia di volontari pronti a partecipare. L’obiettivo è impiantare i chip in 11 volontari ciechi entro il 2024.

Un esperimento su cui è stata interpellata Annalisa Minetti, la cantante non vedente, che a Repubblica ha detto di essere pronta a sottoporsi all’intervento. La cantante due volte vincitrice del Festival di Sanremo, neolaureata con lode in Scienze Motorie. “Se ci fossero tutte le garanzie – ha affermato con convinzione -, sarebbe stupido non approfittarne”.
Madre di Fabio, 15 anni, e di Elena, 5 anni, Annalisa Minetti è animata da un desiderio profondo e personale: “Sogno di vedere i miei figli”, ha detto nell’intervista. La Minetti è infatti priva della vista a causa di una retinite pigmentosa e una degenerazione maculare. “Non vedere i miei figli crescere fa male”.

Neuralink: il primo paziente umano lo usa per giocare a scacchi con la mente

Il chip a regime, secondo il progetto dei suoi ideatori, permetterà non solo di restituire la vista ai ciechi ma addirittura di curare malattie psichiatriche come la depressione.

Anche se le iniziative tecnologiche di Elon Musk a volte sembrano uscite da un film di fantascienza, a marzo la società Neuralink ha rivelato l’identità del suo primo paziente umano, Noland Arbaugh, 29enne paraplegico dell’Arizona.

Nel video si vede Arbaugh mentre gioca a scacchi “telepaticamente” con l’impianto “Telepathy” dell’azienda. Attualmente, quel chip consente al cervello di connettersi con i computer, ma Musk ha affermato che un giorno consentirà al cervello di comunicare con parti del corpo paralizzate.

“A lungo termine, è possibile deviare i segnali dalla corteccia motoria del cervello oltre la parte danneggiata della colonna vertebrale per consentire alle persone di camminare di nuovo e usare normalmente le braccia”, ha scritto Musk su X.

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