Lo ius soli è un falso problema, non serve: i numeri rovesciano la narrazione della sinistra

19 Mar 2024 15:57 - di Gabriele Alberti
Ius soli

Signori, lo ius soli è un falso problema. Il grande cavallo di battaglia del Pd e della sinistra tutta  non serve, è pura propaganda. Il motivo è contenuto nei numeri, che sono super partes, non sono tifosi di una o dell’altra fazione politica. Ebbene, in base agli ultimi dati Eurostat nel 2022 i cittadini con un passato migratorio che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono in totale 213.716: il 76% in più rispetto al 2021, quando erano diventate italiane 121.457 persone. Nel 2022 è divenuto italiano il 4,3% dei residenti con cittadinanza non italiana, a fronte di una media del 2,6% per l’intera area Ue. Lo evidenzia un rapporto di Fondazione Ismu Ets. L’Italia è il Paese europeo che ha concesso più cittadinanze di tutti.

L’Italia è il Paese che concede più cittadinanze: lo Ius soli non serve

I numeri smascherano la vulgata dem. Ditelo alla segretaria Elly Schlein che appena pochi giorni fa è tornata alla carica: “È una vergogna che ancora si neghi la cittadinanza a chi è nato e cresciuto in Italia, perché è casa loro”. Parole-fotocopia di tutti i leader dem che hanno lasciato passare la narrazione di un’ Italia brutta e cattiva che non concede la cittadinanza a nessuno. Ma i numeri  evidenziano che la realtà è ben diversa. Nel 2022 sono diventati cittadini italiani soprattutto persone originarie di Albania (38mila), Marocco (31mila) e Romania (16mila). Questi tre Paesi rappresentano il 40% delle acquisizioni totali. Al quarto posto il Brasile (11mila), seguito da India, Bangladesh e Pakistan, che complessivamente hanno registrato 20mila nuove acquisizioni. In termini relativi, sono stati rilevati aumenti significativi rispetto al 2021 per argentini, brasiliani, moldavi e ucraini (dove le acquisizioni di cittadinanza sono più che raddoppiate).

I numeri Eurostat rovesciano la narrazione della sinistra

Il tema dello ius soli è un’arma spuntata. Il Pd a corto di idee e in crisi elettorale ripertica un “sempreverde” ormai appassito: l’immigrazionismo spinto e le cittadinanze facili. Il brusco ritorno alla realtà dimostra che la battaglia è sbagliata nei fatti. In fondo alla classifica troviamo, poi, la Francia. Che chiacchiera, dà lezioni e razzola male: quello di Macron è il Paese con la maggiore diminuzione di cittadinanze concesse, -15.900.

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