Migranti, Schlein detta la ricetta al Nazareno: Ius soli, difesa delle ong e show anti-Meloni

20 Gen 2024 20:10 - di Alessandra Parisi

Rilanciare lo Ius soli. È da questo mantra, che non portò molta fortuna ad Enrico Letta che lo mise tra le priorità del nuovo Pd post Zingaretti facendo un buco nell’acqua, che Elly Schlein vuole ripartire. “Chi nasce e cresce in Italia è italiano. Chiamiamolo Ius soli o con un altro nome. Ma per me il Pd deve sostenere la ampia formula possibile”.  Spetta a lei concludere al Nazareno la conferenza nazionale sulle politiche migratorie, tirare le somme, cercare gli applausi. E lo fa con la solita baldanza anti-meloniana, la retorica delle grandi occasioni e inviti sparsi qua e là all’autocritica e al dialogo.

Schlein: ripartiamo dallo Ius soli per ricucire le fratture

“È con un po’ di emozione che abbiamo vissuto questo momento con la riapertura di questo luogo a una riflessione condivisa e ricucitura delle ferite e fratture che si erano prodotte. Noi ci mettiamo a disposizione per fare questo lavoro e scrivere politiche” migratorie e di integrazione che siano degne di questo nome”. Frattura da ricucire è il fil rouge del suo intervento con il piglio da salvatrice della patria. Ma anche della stagione difficile di un partito litigioso, impotente e diffidente al suo interno. Che non ha ancora sciolto il nodo della candidatura alle europee della sua leader.

Lo show anti-Meloni e il governo anti-solidarietà

Sul terreno dei flussi Schlein sceglie e conferma lo show anti-governo. “Che fin dall’inizio non ha avuto scrupolo di applicare la più bieca demagogia sulle politiche migratorie”. Ma non basta, dall’attribuire alle destra la retorica del migrante come un nemico all’accusa di criminalizzare la solidarietà. “La solidarietà non è reato”, dice cercando l’applauso. E ancora: “Meloni non si rammarichi, ma visto che rivendica l’approccio dell’Ue alla questione migratoria come una novità da quando c’è lei, ecco sono 15 anni che l’Europa ha questo approccio… Semmai ci saremmo aspettati qualcosa di più dai suoi amici sovranisti”. Per finire con l’autocritica del passato: “Mai più finanziamento alla guardia costiera libica. Viola i diritti umani fondamentali”. La segretaria dem conferma con orgoglio che il suo Pd è lontano anni luce dal memorandum con la Libia, stipulato dal ministro dem Marco Minniti e dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Decreto Cutro, continuiamo a difendere le Ong

Il piano dem per i prossimi mesi della legislatura non è una novità: riforma dell’accoglienza, nuove, non meglio definite, leggi sull’immigrazione (con il “superamento della legge Bossi-Fini, che è criminogena”) e della cittadinanza. Perché la “propaganda della destra” nell’ultimo anno è stata “smontata dalla realtà dei fatti”. Anche sul soccorso in mare  Elly indossa la maglia della pasdaran dell’accoglienza senza se e senza ma. “Il decreto Cutro del governo Meloni rende ancora più difficile il lavoro prezioso, che noi continueremo a difendere, delle Ong”.

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