Canfora, nuovo delirio dopo la querela: “Meloni discende dal Msi che si ispirava al Terzo Reich”

29 Mar 2024 9:11 - di Monica Pucci
Il giorno dopo l’annuncio della querela ai suoi danni, da parte di Giorgia Meloni, definita dal professore pugliese “neonazista nell’animo”, Luciano Canfora rilancia, anzi, arriva al delirio storico, sostenendo che il premier discenda da un partito, il Msi, che si ispirava al Terzo Reich.  “La questione, al di là del dibattito sulla questione ucraina, è oggettiva. Meloni discende dal Movimento sociale, un partito che si riferiva alla storia della Repubblica sociale, cioè a uno stato satellite del Terzo Reich“, dice in una intervista alla Stampa.

Luciano Canfora e la Meloni “neonazista”

Sulla definizione di “neonazista”, Canfora si arrampica su un ragionamento francamente insostenibile. “Il prefisso neo serve proprio a indicare che una persona viene da un nucleo originario da cui poi si è evoluta. Aggiungo un dettaglio che forse è sfuggito: ‘nell’animo’ è una citazione da Tocqueville, che ammette che il suo animo è contrario alla democrazia, riferendosi a una parte di sé interiore non predominante. Tutti abbiamo delle pulsioni più o meno confessabili, che dominiamo con la ragione”. Poi sostiene che se a lui lo definissero Stalinista nell’animo, sarebbe contento. “Non è in insulto”. Contento lui. “La Storia continua in maniera sorprendente. Meloni, che come noto fatica a definirsi antifascista, è passata in pochi anni da una posizione filorussa ad una filoucraina. All’interno delle forze ucraine c’erano anche componenti neonaziste. La mia definizione in un convegno voleva fare riferimento anche a questo aspetto”.

Il riferimento a Togliatti e ad Almirante

Canfora, dopo la mobilitazione degli intellettuali di sinistra in sua difesa, sembra quasi contento di trovarsi, finalmente, al centro del dibattito sui giornali, in veste di “vittima” del regime “fascista”, o neonazista, direbbe lui. “Non sono dispiaciuto. Sono convinto con Togliatti che la politica sia il momento più alto della vita morale. E con Socrate penso che non ci sia l’uomo cattivo, ma ignorante… Trovo paradossale vivisezionare in questo modo le opinioni delle persone. Allora vuol dire che c’è davvero la censura”.

Oggi che Meloni è premier ripeterebbe quella frase? “Sì, la sto ripetendo continuamente. Mi lasci dire che ho simpatia per le sue domande, ma quando sono così a grappolo e a carattere tribunalizio mi lasciano un po’ perplesso”. Poi torna il tema del Msi. Cosa ne pensa di Saviano che ha dato a Meloni della bastarda? “È un linguaggio che non ho mai usato, ma lo fece Almirante riferendosi alla Repubblica italiana…”. Ovviamente l’intervista si conclude con l’annuncio che voterà a sinistra. Ma dai, su, davvero, professore?

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