Soccorso rosso della Di Cesare a Canfora, la prof si unisce ai kompagni solidali: querela? È intimidazione

28 Mar 2024 15:14 - di Chiara Volpi
Di Cesare Canfora

All’appello solidale siglato a suon di firme e di dichiarazioni platealmente offerte su un piatto social d’argento in favore di Luciano Canfora querelato per le irricevibili dichiarazioni offensive rivolte a Giorgia Meloni – che nel corso di un incontro con gli studenti di un liceo barese definì «una neonazista nell’animo» – mancava solo Donatella Di Cesare. E poteva essere diversamente?

Canfora a processo, la Di Cesare si aggiunge in corsa ai kompagni solidali

Poteva mai esimersi la prof “rossa” che nelle ore dell’annuncio della morte della ex Br Barbara Balzerani postò (e poi, assai più opportunamente, cancellò) un messaggio che ha indignato e sconcertato mondo accademico e opinione pubblica, affidando al web considerazioni finite al centro di aspre critiche e di provvedimenti universitari, scattati dopo quell’irricevibile elogio funebre in cui vergava un’imbarazzante ode intitolata alla terrorista mai pentita? Insomma, poteva mai risparmiarsi la Di Cesare, dopo il silenzio seguito all’increscioso exploit, la facoltà di incappare in un altro scivolone, manifestando via social la sua ultima posizione più controversa che controcorrente? Certo che no…

Dopo l’imbarazzante scivolone sulla Balzerani il post veemente pro Canfora: “È intimidazione”

E così, dopo la solidarietà militante asseverata con tanto di raccolta firme da associazioni e sigle sindacali di sinistra (dall’Anpi alla Cgil, passando per Arci e chi più ne ha, più ne metta), passando per prof ed esponenti dell’intellighenzia dem solerti nella levata di scudi a sostegno di Luciano Canfora, finito a processo per diffamazione contro la premier Giorgia Meloni, spunta dalle fila dei Kompagni che dissentono e solidarizzano anche Donatella Di Cesare: pronta all’ultima crociata “anti”. La quale, sul suo profilo Facebook, in queste ore verga digitalmente e convintamente: «Esprimo tutta la mia solidarietà a Luciano Canfora, insigne storico e filologo, personaggio pubblico nel dibattito italiano, il cui diritto alla libertà di parola viene leso da una pesante denuncia sporta contro di lui dalla maggior carica politica – più che una denuncia legale una intimidazione repressiva».

La Di Cesare su Canfora querelato e il solito mantra dell'”attacco alla libertà di pensiero”

Non solo, perché non ancora paga, è nei tag che l’indomita prof si sbizzarrisce, postando in calce: #LucianoCanfora #libertadipensiero #fascisti». Così scrive su Fb la Di Cesare ostentando con veemenza la sua vicinanza militante al filologo pugliese. E firmando a caratteri di fuoco, rigorosamente rosso vivo, l’ultima rivendicazione che, nel rimarcare il potenziale offensivo della vicenda diffamatoria, torna a rilanciare il logoro mantra dell’attacco alla “libertà di pensiero”. E con tanto di ritornello accusatorio che ormai non attacca e non convince più nessuno. Tranne, ovviamente, i soliti, indefessi e solleciti crociati al servizio di una causa inesistente.

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