Birra da “guinness”, è il trionfo del Made in Italy: nei pub si festeggia San Patrizio con quella italiana
Dopo il rugby, con gli azzurri che hanno la meglio sul Galles, il made in Italy batte un altro primato e conquista un nuovo podio: nei pub si festeggia San Patrizio anche con la birra italiana, con le importazioni in Irlanda, Gran Bretagna e Stati Uniti, che sono cresciute in valore del 16% nel 2023. L’annuncio che inorgoglisce il settore lo dà la Coldiretti, sulla base di un’analisi elaborata su dati Istat diffusa in occasione del San Patrick Day che si celebra il 17 marzo, e di cui proprio la birra rappresenta uno dei simboli più noti e celebrati a suon di brindisi.
Il trionfo della birra: i pub festeggiano San Patrizio con quella italiana
E alla fine, tra rilievi e raffronti, emerge chiaramente che l’export nei tre paesi anglosassoni, a partire da Regno Unito e Usa dove è tradizionalmente numerosa la comunità irlandese, rappresenta quasi la metà del valore totale delle vendite di birra italiana all’estero, che lo scorso anno hanno sfiorato i 280 milioni di euro.
Birra, un nuovo successo del Made in Italy: l’analisi Coldiretti
Dunque, un nuovo gradino del podio internazionale conquistato da un nostro prodotto. Quello della birra è un settore il cui fiore all’occhiello è rappresentato dalla filiera di quella artigianale 100% Made in Italy, che conta su 1.182 microbirrifici e brew pub su tutto il territorio nazionale, praticamente triplicati negli ultimi 10 anni, secondo il Consorzio della birra italiana nato con l’appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni tricolori.
L’esercito della birra
Non solo. Addentrandosi nei dettagli del report, si apprendono informazioni e aggiornamenti su un settore che genera anche molti posti di lavoro. La più alta concentrazione, svela dunque Coldiretti, è in Lombardia (184). Segue il Veneto (129). E poi Piemonte (104), Toscana (89), Campania (81) e Lazio (70). Ma ci sono presenze importanti anche in Puglia (66), Sicilia (65), Emilia Romagna (63), Marche (54) e Sardegna (51). Importante anche il tema dell’indotto, visto che la filiera della birra artigianale italiana offre lavoro a circa 93.000 addetti. Un “esercito” della birra diviso tra chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda. A chi è impegnato nella produzione delle bottiglie o delle etichette e dei tappi. Fino ad arrivare alla logistica e alla comunicazione.
Il turismo della birra artigianale italiana
Non solo. Tra i tanti settori e compartimenti, appassionati e professionisti, c’è anche chi è impegnato nello sviluppo del turismo della birra artigianale italiana con il progetto del Consorzio di creare almeno una strada della birra in ogni regione d’Italia per esaltare la scoperta dei territori e delle produzioni locali anche attraverso le attività da svolgere negli Agriturismi di Campagna Amica promossi da Terranostra.
Una bevanda sempre più raffinata e una scelta sempre più consapevole
Tante specialità con i giovani protagonisti. I consumi di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite – spiegano Coldiretti e il Consorzio – per un totale di 2,2 miliardi di litri e un valore di 9,5 miliardi di euro. La scelta della birra come bevanda – continua Coldiretti – è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con specialità e varietà particolari: aromatizzata, alla canapa, affumicata come quella ligure o quella con le castagne, lo scorze di bergamotto, il miele o quella con le arance di Sicilia. Sono tante le produzioni che uniscono il piacere di bere, sempre in modo consapevole e attento, alla sperimentazioni con prodotti della terra anche con un occhio alle intolleranze.
Produzioni attente a sperimentazione. innovazione e sostenibilità
Si tratta di produzioni molto spesso realizzate da giovani con particolare attenzione al tema della sostenibilità e dell’innovazione come – proseguono Coldiretti e il Consorzio – la tracciabilità completa dal campo al bicchiere, la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o l’apertura di banchi presso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica.