William rompe il protocollo su Gaza e Israele: “Troppi morti, la guerra finisca il prima possibile”

20 Feb 2024 16:26 - di Redazione
william gaza

“Troppe persone sono state uccise” nella guerra tra Israele e Hamas, è necessario che i combattimenti finiscano “il più presto possibile”. Lo ha affermato il principe William nel corso di una visita alla Croce Rossa a Londra, parlando della crisi in Medio Oriente e aggiungendo di aggrapparsi “alla speranza che si possa trovare un futuro migliore, speranza a cui mi rifiuto di rinunciare”. È raro che i membri della famiglia reale britannica facciano commenti pubblici su questioni controverse come la guerra in atto, ma la dichiarazione dell’erede al trono segue la notizia che William è pronto a una serie di impegni per porre sempre più al centro dell’attenzione la difficile situazione delle persone colpite dal conflitto in corso, dalla popolazione civile della Striscia di Gaza agli ostaggi.

L’attivismo di William sul conflitto in Medio Oriente: aiuti a Gaza e appello per gli ostaggi

Nei prossimi giorni William incontrerà gli enti di beneficenza del Regno Unito che forniscono sostegno umanitario nella regione e verrà informato sulle condizioni affrontate da coloro che lavorano sul campo. Parteciperà anche a un colloquio in una sinagoga con molti giovani per fare luce sull’aumento dell’antisemitismo in tutto il mondo. “Rimango profondamente preoccupato per il terribile costo umano del conflitto in Medio Oriente dopo l‘attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre”, ha affermato William.

L’erede al trono: “Siamo di fronte alla vastità della sofferenza umana, la guerra finisca”

“Io, come tanti altri – ha detto ancora – voglio vedere la fine dei combattimenti il ​​più presto possibile. C’è un disperato bisogno di un maggiore sostegno umanitario a Gaza. È fondamentale che arrivino gli aiuti e che gli ostaggi vengano rilasciati. A volte – ha detto ancora – è solo di fronte alla vastità della sofferenza umana che si capisce l’importanza di una pace permanente. Anche nell’ora più buia non dobbiamo soccombere alla disperazione”.

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