Straordinarie dimenticanze della mostra “Straordinarie”: manca la prima presidente del Consiglio donna
Sei straordinaria se sei di sinistra. Se no mica tanto. E comunque non devi essere schierata a destra, altrimenti non meriti neanche uno scatto nella galleria di 110 ritratti che compone la mostra celebrativa che da Roma si è spostata a Milano, alla Fabbrica del Vapore, dal 14 febbraio al 17 marzo. La mostra si chiama appunto “Straordinarie protagoniste del presente”, curatrice Renata Ferri. Tutte signore di gusto (progressista o similia) che hanno sicuramente cambiato la storia d’Italia. Elodie, per esempio. O Ariete. O ancora Chiara Valerio. E c’è anche l’attivista Lgbtq+ Isabella Borrelli. 22 anni e già entrata nella galleria delle glorie nazionali. E poi Levante. E Madame. Dunque straordinarie sì, ma meglio se fluide. E in ogni caso schierate: Emma Bonino, Laura Boldrini, Michela Murgia.
E poi una donna simbolo come Liliana Segre. Nulla da dire per carità. Le foto di Ilaria Magliocchetti Lombi sono belle, suggestive, esaltanti.
Peccato che vi sia, nella mostra – realizzata grazie al sostegno di Deloitte con il patrocinio di Fondazione Deloitte e voluta da Terre des Hommes per i diritti delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo – una parvenza di discriminazione. Solo un dettaglio piccolissimo, ovvio: manca la prima presidente del Consiglio donna. Non abbastanza protagonista, evidentemente. Una svista. Una storia di ordinaria (non straordinaria) esclusione della parte avversaria. Si avvicina l’8 marzo e le donne sono celebrate da altre donne. Le donne o alcune donne? La seconda diremmo, a prima vista. L’amichettismo vale anche per le femmine, non è prerogativa patriarcale.