Prende a schiaffi la figlia che mandava foto hard. Il tribunale: non è reato se serve a educare

26 Feb 2024 18:31 - di Luisa Perri
foto hard fidanzato

Aveva preso a schiaffi la figlia, allora dodicenne, perché si era accorta che la figlia stava mandando lei sue foto nuda a un ragazzo maggiorenne. Per il giudice del tribunale di Roma, Alfonso Sabella quegli schiaffi sono penalmente irrilevanti perché “educativi”.

La figlia mandava le sue foto nuda a un ragazzo su Instagram

Lo racconta l’edizione romana del Corriere della Sera, ricostruendo i fatti. La madre della giovane, 42 anni, è stata condannata per maltrattamenti. Tuttavia i giudici del Tribunale di Roma hanno esplicitamente escluso l’episodio nella sentenza “giustificando” quegli schiaffi. Ritenendo che «una volta sorpresa la figlia, la signora ha indubbiamente ritenuto di esercitare quel potere/dovere di educazione e correzione dei figli che deve essere riconosciuto in capo a ciascun genitore».

La madre 42enne aveva notato alcuni messaggi che la ragazza si stava scambiando su Instagram. A quel punto si è abbandonata ad imprecazioni e ha strappato il cellulare dalle mani della figlia. Dopo la scoperta, gli schiaffi. La figlia riporta un occhio nero e una ferita sul labbro, secondo le diverse testimonianze. Alla fine arriva la condanna per maltrattamenti a un anno e otto mesi, anche per gli schiaffi dati dalla donna a sua madre. Tuttavia, sull’episodio delle foto osé «la madre ha ecceduto nell’impiego della forza nel redarguire la figlia (…).

Jus corrigendi: gli schiaffi non sono reato se sono educativi

Nelle motivazioni alla sentenza i giudici osservano come sia proprio la figlia ad aver sottolineato che «la madre avesse le sue ragioni». Per il collegio questo singolo episodio non può essere ricompreso nei maltrattamenti. Al limite, per il Tribunale, avrebbe dovuto essere verificato «se c’è stata proporzionalità tra lo “jus corrigendi”, esercitato legittimamente della madre, e un eventuale eccesso colposo».

Scrivono i giudici: «La madre ha ecceduto nell’impiego della forza nel redarguire la figlia (…). Tuttavia l’episodio risulta penalmente irrilevante, anche perché manca una querela per lesioni o percosse». Comunque, «gli schiaffi — per i giudici — sono stati l’elemento scatenante la condotta aggressiva, violenta e prevaricatrice che ha caratterizzato la convivenza tra la madre, la figlia e la nonna materna». La donna, tra il 2016 e il 2019, ha dato diverse volte schiaffi non solo alla ragazza, ma anche a sua madre ed è stata per questo condannata a un anno e sette mesi per maltrattamenti.

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