Le strane amnesie dei giornali targati “Agnelli” sui soldi in Svizzera (e i titoloni sui profitti di Stellantis)

16 Feb 2024 10:16 - di Lucio Meo

“Si indaga sull’ipotesi della residenza fittizia in Svizzera di Marella Agnelli, si avanzano dubbi sull’autenticità di alcune sue firme e si cercano fondi all’estero di Gianni Agnelli, nascosti nei paradisi fiscali. Sono questi i tre fronti di indagine su cui sta lavorando la procura per dare riscontro alle tesi di Margherita De Pahlen. La figlia dell’Avvocato ritiene infatti di essere stata esclusa da una parte dell’eredità di suo padre, e con lei i cinque figli avuti in seconde nozze, a vantaggio invece di John…”. Finalmente, questa mattina, il sito on line di Repubblica aggiorna su ciò di cui, sul cartaceo, non c’è traccia, se non nelle pagine locali di Torino. Mentre tutti i giornali italiani danno conto delle ultime vicende fiscali e familiari di casa Agnelli, sia in prima pagina che sulle pagine nazionali interne, sulle testate del gruppo Gedi, controllate dagli Elkann, Repubblica e Stampa, latitano, per non dire che mancano, sulle disavventure degli editori. Largo spazio, invece, ai titoloni su Stellantis e sul boom di profitti, sulle aperture ai lavoratori e senza alcun accenno all’inversione di marcia nelle accuse al governo. Ma non c’era una netta separazione tra gli interessi degli editori e il lavoro dei giornalisti di Repubblica, come tuonò il direttore Molinati nei giorni degli scontri feroci col governo Meloni su Stellantis?

L’inchiesta sull’eredità degli Agnelli e i soldi in Svizzera

Puntano anche “all’effettiva destinazione delle disponibilità finanziarie emerse dall’attività di discovery a carico di Marella Caracciolo, non rendicontati nella massa ereditaria” e “all’individuazione degli effettivi beneficiari di tali disponibilità con conseguenti ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate” oltre che alla “permanenza sul territorio nazionale della de cuius” le indagini dei pm torinesi sull’eredità di Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato Giovanni Agnelli, avviate a seguito dell’esposto presentato dalla figlia Margherita, nel quale descrive “condotte poste in essere da alcuni soggetti…volte a creare l’apparenza di una residenza, in realtà fittizia, in Svizzera” della madre deceduta a Torino il 23 febbraio 2019. E’ quanto si legge nel decreto di perquisizione eseguito nei giorni scorsi.

Richiamando l’esposto presentato dalla figlia Margherita, nel decreto si sottolinea, poi, che “ la creazione di tale residenza fittizia sarebbe stata preordinata, da un lato, sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano, dall’altro, sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniale e dire redditi derivanti da tali disponibilità”.

Inoltre, nel decreto si rileva che “la vicenda risulta particolarmente articolata” e si caratterizza per diversi aspetti, tra i quali si segnalano “evidenti anomalie, anche di carattere documentale, che hanno interessato la compagine sociale della Dicembre, (‘cassaforte’ della famiglia Agnelli, ndr)”, la “natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Caracciolo Marella su alcuni documenti di rilievo” e l’”esistenza di ulteriori beni, produttivi di reddito, derivanti dall’eredità del senatore Agnelli Giovanni, detenuti da società terze collocate in paradisi fiscali, di cui Caracciolo Marella e’ risultata essere titolare effettiva”.

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