Stellantis, Tavares ci ripensa: “Grazie al governo per gli incentivi. Lavoriamo mano nella mano”

15 Feb 2024 16:02 - di Sara De Vico

Disgelo Stellantis-governo? Le parole dell’ad del gruppo, Carlo Tavares, dopo aver annunciato i numeri record sulla produzione e il fatturato del 2023,  non lasciano spazio a equivoci. “Sugli incentivi siamo grati al governo italiano: è una grande decisione di cui il consumatore italiano trarrà benefici”. Così in un incontro con i media italiani, a margine di una conference call con gli analisti, ha evidenziato l’impatto produttivo della misura governativa.

Stellantis, Tavares ringrazia il governo

“Quando vediamo l’andamento del mercato con e senza incentivi, si vede che l’impatto sugli ordinativi è di 20 mila unità l’anno, veicoli elettrici che si aggiungono a quelli prodotti in Italia. Dobbiamo lavorare mano nella mano con il governo italiano”. Si direbbe che Tavares sia giunto a più miti consigli da quando, appena due settimane fa, intervistato da Bloomberg, aveva  gettato ombre sul futuro dell’automotive in Italia. E  aveva polemizzato con l’esecutivo che  aveva criticato le possibili delocalizzazione di parte delle produzioni all’estero.

Sugli incentivi scoppia la pace

“Se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio le fabbriche italiane”, aveva tuonato Tavares. Sul dossier Stellantis-Fiat la posizione del governo Meloni è sempre stata chiara: sì agli incentivi se si produce in Italia. In quell’occasione il ministro Urso sollecitò Tavares a parlare chiaro: “Se ritiene che l’Italia debba fare come la Francia, che ha aumentato la sua partecipazione attiva in Stellantis, ce lo chiedano”. Il punto non secondario è che lo stato francese è nel capitale azionario, l’Italia no. In seguito ai numerosi incontri del ministro con Tavares ed Elkann le richieste specifiche sono state sempre accolte, a partire dal cambiamento della normativa sugli Euro 7, che avrebbe strozzato Stellantis.

Il governo e il ministero al lavoro sul nuovo piano

Oggi l’ad del gruppo leader nel settore automobile dice grazie al governo. “In Italia vogliamo fare di più, perché amiamo l’Italia e i nostri lavoratori italiani”. Il ministero da tempo è al lavoro per tutto il settore con una riforma degli incentivi. L’obiettivo – più volte ripetuto da Urso – è quello di snellire le procedure e rendere più semplice il lavoro delle imprese. A fronte di una giungla con quasi 2mila diverse forme di incentivi, talvolta in contraddizione. A Stellantis il governo ha sempre sollecitato un’adeguata risposta sul piano della produzione. “Se non ci sarà ha detto Urso pochi giorni fa –  sposteremo gli incentivi del fondo automotive sulla produzione e non più sul consumo”. Il nuovo piano incentivi è presentato, ora si tratta di metterlo in campo. Nel frattempo è in vigore la coda del piano precedente.

Meloni: al primo posto l’interesse nazionale

Il luogo di produzione è dirimente e strategico. Per la premier (lo ha detto dal palco di Atreju a settembre e lo ha ribadito nell’aula della Camera) al primo posto sta la difesa dell’interesse nazionale. La modifica delle norme mira a incentivare “chi torna a produrre in Italia” e scoraggiare “chi delocalizza”. “Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno con chi vuole investire davvero sulla storica eccellenza italiana”.

Negata la fusione con Renault

Oggi Tavares sembra rispondere indirettamente alle sollecitazioni di Palazzo Chigi. “Siamo onesti. Se per l’elettrificazione dei marchi italiani abbiamo usato le piattaforme di Psa è perché erano competitive. Avevamo l’urgenza di ridurre le emissioni e migliorare la redditività delle fabbriche italiane. E comunque non avevamo altre soluzioni”. Conclusione: “Non è giusto criticarci per aver utilizzato quelle piattaforme che sono utili alle nostre attività in Italia”.

A Torino ‘meraviglioso’ laboratorio chimico

Il Ceo è ottimista sul futuro di Stellantis a Torino: “Stiamo creando un meraviglioso laboratorio per la chimica delle batterie del futuro a Torino”. Infine ha smentito qualsiasi ipotesi su operazioni di fusione, tanto meno con Renault. Stellantis chiude il 2023 con ricavi netti pari a 189,5 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 2022, con un utile netto che sale dell’11% a 18,6 miliardi di euro.

Parzani nuovo amministratore non esecutivo

Previsti anche cambi ai vertici. Il consiglio di amministrazione di Stellantis  intende proporre Claudia Parzani come amministratore non esecutivo indipendente di Stellantis in occasione della prossima assemblea generale annuale degli azionisti nel 2024.

 

 

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