Prevenire le allergie mangiando i cibi giusti: i consigli del medico per rinforzare l’organismo fin da bambini
Il cambiamento climatico rende più dura la vita delle persone che soffrono di allergie, per le quali l’anticipo di primavera significa anche anticipo dei fastidi. Ecco, dunque, con le prime temperature miti comparire anche i primi starnuti, occhi lucidi, congiuntiviti ed episodi d’asma. Una stagione di tormenti che, spiega Mauro Minelli, specialista in allergologia e immunologia e responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate, è già “strainiziata”. La buona notizia è che si sono prassi per cercare di prevenire le allergie, ma si deve partire da bambini anche con buone abitudini che passano dalla tavola. Perché, ha chiarito Minelli, “bisogna considerare che gli allergeni entrano nel nostro organismo anche attraverso la mucosa respiratoria ma soprattutto attraverso la mucosa intestinale, che nei primi mesi di vita è molto permeabile favorendo il passaggio di grandi molecole”.
Prevenire le allergie a tavola: i suggerimenti dell’immunologo
Dunque, “per fare in modo che le pareti della barriera intestinale si sviluppino in modo adeguato e non permettano il passaggio di molecole come gli allergeni, bisogna prestare attenzione agli alimenti che costituiscono la dieta del bambino”, è il suggerimento del medico, che sottolinea come per le allergie esista “una predisposizione genetica”, che però non è l’unico fattore scatenante. “Numerosi studi – ha chiarito Minelli – hanno confermato la necessità di inserire alimenti come l’uovo, il grano dopo il sesto mese di vita quando la barriera intestinale si è già sviluppata”. Per prevenire le allergie, dunque, è importante curare il nostro microbiota, in quanto i batteri presenti nell’intestino dei bambini nelle prime settimane di vita extrauterina, se non adeguatamente calibrati, potrebbero influenzare lo sviluppo del sistema immunitario e predisporre ad un maggior rischio di sviluppare allergie ed altre disfunzioni”.
Non solo i farmaci convenzionali: il ruolo dei probiotici come scudo per l’organismo
I pazienti affetti da allergie, ha poi spiegato l’immunologo, “possono oramai contare sull’impiego, oltre che di farmaci convenzionali, anche di probiotici e di prodotti di derivazione batterica, i cosiddetti post-biotici. Che, tuttavia, andranno opportunamente discriminati e selezionati tenendo certamente conto dell’appartenenza filogenetica e delle doti funzionali dei batteri probiotici, ma soprattutto delle esigenze specifiche del singolo soggetto. E, da una letteratura scientifica oramai molto ampia, è possibile desumere che un contatto precoce con batteri probiotici può aiutare l’organismo a non sviluppare un’ipersensibilità allergica. In realtà, già agli inizi degli anni 2000 una serie di studi dimostravano la capacità preventiva dei probiotici nei confronti dell’insorgenza di manifestazioni allergiche precoci in bambini a elevato rischio genetico di sviluppare allergie”.
L’importanza di rinforzare il sistema immunitario
“Quindi – ha proseguito Minelli – rimangono certamente da considerare i presidi terapeutici di base a supporto delle comuni allergopatie come la rinite, la congiuntivite, l’asma o gli equivalenti asmatici che si manifestano per lo più con tosse, respiro sibilante e possibile dispnea, disturbi per i quali sono oggi disponibili, oltre agli antistaminici e ai cortisonici topici e/o sistemici, anche alcuni anticorpi monoclonali specificamente orientati contro bersagli sensibili responsabili delle manifestazioni allergiche. Ma non trascuriamo le potenzialità che dalla corretta manipolazione della microflora intestinale possono derivare nel regolare e sostenere le funzioni del sistema immunitario, partendo magari dalla prevenzione”.