Tivoli, violentava da anni la figlia minorenne: arrestato il padre, un cittadino romeno
Avrebbe abusato sessualmente della figlia di dieci anni dal 2020. Per questo nel pomeriggio del 10 gennaio, a San Cesareo (RM), gli Agenti della Polizia di Stato del pool specializzato nella violenza di genere e minori del commissariato Tivoli – Guidonia hanno dato esecuzione alla misura cautelare in carcere nei confronti di C.F.M. di anni 46, cittadino romeno incensurato, il quale dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata.
Cittadino romeno arrestato: da tre anni abusava della figlia
L’ uomo, separato da alcuni anni dalla moglie, era solito frequentare regolarmente i suoi due figli; secondo quanto deciso dal provvedimento disposto dal Giudice in sede di separazione. Accogliendoli nella propria casa di San Cesareo. Proprio in tali circostanze predisponeva situazioni per distrarre il figlio maggiore al fine di approfittare della bambina. L’orrore. Sulla bambina non esitava a compiere atti sessuali non appena se ne presentava l’occasione. La gravissima vicenda è giunta all’attenzione degli investigatori grazie alla denuncia resa dalla mamma della giovanissima vittima. Che ha denunciato ai poliziotti del Commissariato tiburtino quanto le era stato spontaneamente raccontato dalla bambina.
Il gip ha giudicato credibile il racconto della bambina
L’indagine della procura della Repubblica di Tivoli hanno portato ad elementi incontrovertibili. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto “il racconto degli abusi subiti (…) coerente, lucido, genuino. E, nel senso della genuinità del narrato, depongono anche le modalità in cui è avvenuta la rivelazione”. “Un racconto spontaneo (…) che trova riscontro nelle dichiarazioni del fratello: il quale non solo ha raccolto le confidenze della sorella ma ha reso dichiarazioni che riscontrano indirettamente e in maniera particolarmente genuina le dichiarazioni della sorella”.
Gli elementi dell’indagine
In tale contesto, il gip ha messo insieme vari elementi: “La reiterazione delle condotte in danno dell’integrità psicofisica della figlia minore”; “le concrete ed allarmanti modalità poste in essere, la personalità dell’uomo definita dal Gip “prevaricatrice e rivelatrice dell’incapacità di reprimere le pulsioni lesive dell’altrui integrità fisica e psicologica”. Sono tutti elementi che il giudice ha ritenuto sufficienti per disporre la misura della custodia in carcere, richiesta dalla Procura; come fondanti del concreto pericolo di reiterazione degli abusi sessuali. La capacità della madre di credere alla figlia e di rivolgersi tempestivamente alla Procura della repubblica e al Commissariato di Tivoli, ha consentito di avviare il procedimento. Sulla base del provvedimento restrittivo l’uomo è stato portato in carcere.