Salario minimo, scontro in Commissione: il Pd attacca Terzi (FdI) “colpevole” di aver detto no…
Sul salario minimo si riapre in Aula lo scontro tra Fratelli d’Italia e Pd, dopo le scintille di ieri in Commissione Affari europei. Al termine del voto di fiducia sul dl energia, il capogruppo Pd in Senato Francesco Boccia (nella foto con Elly Schlein) prende la parola, facendo sapere che verrà chiesta alla giunta per il regolamento una ‘verifica’ dell’operato del presidente Terzi di Sant’Agata, ‘reo’ per le opposizioni di aver preso parte a un voto in Commissione sul salario minimo. Non tanto per il voto, ma per il voto contrario al progetto del “salario minimo” che il Pd cerca di infilare ovunque… Se avesse votato sì…
Lo scontro sul salario minimo tra Pd e FdI
“In una lettera al presidente La Russa firmata da tutti i presidenti di tutti i gruppi di opposizione chiediamo a norma dell’articolo 18 la convocazione della giunta per il Regolamento”, dice Boccia, ribadendo come “i presidenti di commissione non sono presidenti in nome e per conto di un partito ma per tutta l’Aula e rappresentano il Senato” quindi “le regole vanno rispettate e non è la prima volta che accade, può anche accadere che in quel momento la maggioranza non sia compatta”.
Terzi mette a tacere Boccia
Replica immediata dallo stesso Terzi, che rimanda le accuse al mittente: “Non mi faccio intimidire – dice il senatore di Fdi – . In quanto senatore votato da un certo numero di cittadini ritengo che il mio voto debba essere proposto”, ha aggiunto dicendo no a “bavagli a un parlamentare che vuole esprimere la sua posizione da appartenente a una maggioranza”.
Gli dà man forte anche Forza Italia: “In Senato, per effetto della riduzione dei parlamentari, la maggioranza nelle commissioni si regge con uno, al massimo due voti di scarto. È perciò normale che i presidenti di commissione votino i provvedimenti, altrimenti verrebbe meno il principio democratico della maggioranza”, dichiara il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche Ue di Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin. “Stucchevoli e pretestuose appaiono quindi le critiche rivolte al Presidente Terzi di Santagata, che ha, come qualsiasi altro senatore, il diritto-dovere di votare”, conclude.