Ristoratrice di Lodi, s’indaga per istigazione al suicidio. La richiesta a Google per risalire all’autore della recensione
Sulla morte della ristoratrice di Lodi è stato aperto un fascicolo al momento senza indagati, e mirato agli accertamenti da svolgere. Così, mentre sulla saracinesca della pizzeria compare un cartello con scritto “Niente fiori e oggetti davanti alle vetrine”. e sulla cancellata di fronte al locale, uno striscione attacca stampa e tv, arrivano i primi aggiornamenti d’indagine: i carabinieri della compagnia di Lodi, coordinati dal procuratore Maurizio Romanelli, indagano per l’istigazione al suicidio di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le vignole, trovata senza vita nel Lambro domenica, dopo essere finita alla ribalta delle cronache per il caso della recensione omofoba e contro i disabili.
Lodi, ristoratrice suicida: la Procura indaga per istigazione al suicidio
E intanto, le polemiche continuano ad animare il caso, rinfocolate anche questa mattina con un grande striscione comparso sulla cancellata del parco di fronte alla pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano, lì dove tutto sarebbe partito, dopo il caso mediatico scatenato dalla recensione contro gay e disabili. La vittima con la famiglia abitava proprio nell’appartamento al piano superiore della palazzina di via XX settembre che al piano terra ospita la pizzeria. ed è lì di fronte che oggi è apparso lo striscione con su scritto: «Stampa e tv: rispettate la famiglia e non fatevi vedere più»…
Lodi, ristoratrice suicida: la bufera polemica non accenna a placarsi
Intanto, mentre la bufera polemica non accenna a placarsi, le indagini proseguono. Tutto al momento fa pensare che si sia trattato di un gesto estremo, ma la conferma arriverà solo con l’autopsia, attesa – a quanto apprende l’Adnkronos – tra domani e dopodomani. Gli inquirenti al lavoro sul caso con accertamenti e riscontri che indagano a 360 gradi, puntano a delineare e comprendere lo stato emotivo della 59enne: prima lodata per la risposta data al cliente che si lamentava di essere stato messo a mangiare accanto a gay e disabili. E poi repentinamente accusata sui social di essersi inventata tutto. Per questo gli investigatori stanno analizzando anche i numerosissimi commenti pubblici lasciati sui social nelle ore precedenti alla morte di Pedretti.
La vittima ascoltata dai carabinieri sul post “incriminato” il giorno prima del suicidio
Un lasso di tempo scandagliato nel dettaglio dai carabinieri, che proprio sabato pomeriggio, poco prima delle 17, avevano sentito la donna nell’indagine per la presunta istigazione all’odio contenuta nella recensione omofoba e contro i disabili. Uscita dalla caserma, verso le 18, Pedretti ha rilasciato un’intervista televisiva. Poi la cena in famiglia. Mentre rigovernava, però, sembra che il suo umore fosse a terra. Poche ore dopo, prima dell’alba, è uscita di casa e ha preso l’auto, la Panda beige ritrovata domenica pomeriggio insanguinata. A poca distanza dal corpo ormai senza vita della donna. Non solo. Accertamenti investigativi verranno svolti anche sulla cartella clinica e sul telefono della Pedretti. Il contenuto dello smartphone però potrà essere esaminato solo dopo la copia forense, per la quale si devono attendere ancora alcune settimane.
Lodi, ristoratrice suicida, indagini a tutto campo: l’analisi sui commenti social
Indagini a tutto campo si è detto. E allora, i carabinieri della compagnia di Lodi tornano su quella recensione da cui è partito tutto. I militari hanno anche chiesto chiarimenti a Google su quel post contro gay e disabili denunciato sui social da Giovanna Pedretti. Anche in questo caso, però, ottenere una risposta soddisfacente e in tempi rapidi, non sarà semplice. La recensione risale all’aprile 2023, ed è stata nel frattempo cancellata e nell’unica immagine attualmente a disposizione degli inquirenti, ovvero lo screenshot pubblicato sulle pagine social della pizzeria, il nome dell’utente è accuratamente oscurato. la Pedretti – a quanto lei stessa ha raccontato ai carabinieri che l’hanno sentita sabato pomeriggio, poche ore prima della morte – avrebbe fatto lo screenshot del commento di chi si lamentava di essere stato «messo a mangiare di fianco a dei gay e a un ragazzo in carrozzina» non appena lo aveva ricevuto, ad aprile 2023.
Ristoratrice suicida, la recensione e i sospetti su un uomo tornato in pizzeria
La settimana scorsa, poi, a distanza di otto mesi da quell’evento, il ritorno in pizzeria dell’uomo che lei riteneva essere l’autore della recensione omofoba, avrebbe riaperto la ferita e lo strappo, facendo tornare tutto a galla. Lei ripesca l’immagine e la pubblica su Facebook, corredata dalla sua risposta veemente: «Non selezioniamo i clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno la disabilità. Credo che il nostro locale non faccia per lei». Qualcosa nella formattazione e nello stile di quel botta e risposta, ormai introvabile su Google, fa sorgere però dubbi e domande sulla sua autenticità. Certo che, ora più che mai, poco importa agli inquirenti scoprire se il commento sia vero o manipolato.
Recensione, la ristoratrice ne aveva individuato il presunto autore?
Il loro obiettivo è risalire a chi lo avrebbe scritto. La vittima – come lei stessa ha raccontato ai militari– ne aveva individuato il presunto autore in un uomo, a lei non noto, quindi probabilmente non di Sant’Angelo Lodigiano. Un uomo che si era ripresentato in pizzeria pochi giorni fa. «Non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina», puntualizzava la titolare nella risposta alla recensione. Una recensione arrivata a trasformare una vicenda in un caso, e un caso in una tragedia senza ritorno…