“Pensati morta”, mail di minacce alla collega: grazie alle nuove norme arrestato uno stalker romano di 31 anni

4 Gen 2024 8:40 - di Redazione

Numerosi atti persecutori, commessi negli ultimi due mesi, nei confronti di una ex collega di lavoro e due mail dai contenuti minacciosi con scritto “La tua fine è vicina” e “Pensati morta”. Per questi motivi la polizia postale ha arrestato in flagranza differita per stalking un romano di 31 anni. Determinante per l’arresto è stata la recente modifica normativa al “codice rosso”.

Le indagini sono partite dalla denuncia sporta dalla giovane vittima, dipendente di una importante società multinazionale di consulenza, che il 13 novembre scorso si era rivolta alla polizia postale di Roma per denunciare una serie di episodi allarmanti. Tutto è iniziato con il recapito, a casa sua, di un mazzo di fiori da parte di un ammiratore sconosciuto, seguito da una serie di fatti che avevano generato in lei uno stato di profonda agitazione, tanto da spingerla a cambiare le proprie abitudini di vita e pensare di rivolgersi ai servizi sociosanitari per un’assistenza psicologica.

Come ricostruito dalla polizia, la ragazza ha infatti ricevuto sulla mail aziendale una mail anonima con allegata una sua foto tratta dal profilo Instagram della donna. Ha così scoperto che, a suo nome ma a sua insaputa, erano stati effettuati alcuni tentativi di acquisti e-commerce ed erano stati attivati una serie di servizi on line, fra i quali registrazioni su siti web pornografici o di incontri a sfondo sessuale. Verso la fine di novembre la giovane ha poi ricevuto due mail con contenuti minatori: “La tua fine è vicina” e “Pensati morta”. Le missive provenivano apparentemente dalla stessa vittima visto che nell’indirizzo c’erano il nome e cognome della ragazza, ma con un dominio estero che garantisce l’anonimato.

Tutti gli accertamenti investigativi condotti dagli agenti del Cosc Lazio non hanno consentito, inizialmente, di identificare il reale autore di tali comportamenti, abile nel cancellare le proprie tracce informatiche. Tutti i collegamenti internet infatti erano stati effettuati tramite tecniche informatiche che permettono di nascondere l’identità digitale dell’autore, ad esempio l’uso di una vpn rumena. Allo stesso modo, gli acquisti online erano stati effettuati con pagamenti esteri, ostacolando notevolmente l’acquisizione dei dettagli delle transazioni.

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