Marelli, il governo vince la scommessa su Crevalcore: 3 mesi fa ha sventato la chiusura, ora ci sono 2 offerte
La Marelli ha ricevuto due manifestazioni di interesse per lo stabilimento di Crevalcore. A comunicarlo è stata la stessa azienda, dopo il quarto incontro relativo allo stabilimento che si è tenuto al ministero per le imprese e il Made in Italy. Le due aziende interessate sono Tecnomeccanica e Niche Fusina, entrambe operanti nel settore dell’alluminio. Le offerte vincolanti sono attese entro inizio febbraio. Pochi mesi fa l’azienda era pronta a chiudere lo stabilimento, che impiega oltre 220 lavoratori. Poi, grazie a un intervento del governo, la marcia indietro con la decisione, il 3 ottobre, di “sospendere sine die” la chiusura, accogliendo la proposta del ministro Adolfo Urso di tentare la strada del rilancio, cercando un investitore per una reindustrializzazione del sito.
Marelli riceve due manifestazioni di interesse per lo stabilimento di Crevalcore
All’incontro nel quale è stata comunicata la svolta di oggi, oltre all’azienda e al Mimit, hanno partecipato anche i rappresentanti del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Emilia-Romagna e dei sindacati e, ha spiegato ancora la Marelli, sono stati analizzati alcuni primi elementi dei piani industriali in via di definizione da parte delle due aziende. Inoltre, è proseguito il dialogo sulle ipotesi del piano di contenimento delle ricadute occupazionali e sociali derivanti dalla fase di passaggio alla nuova configurazione industriale e societaria. Tecnomeccanica e Niche Fusina, si legge ancora nel comunicato, si impegnano a presentare i relativi piani industriali alle parti sociali entro metà febbraio, ed entro inizio marzo si conta di concludere l’accordo con l’investitore selezionato.
Bergamotto: “Una giornata importante”. I sindacati: “Restituito un futuro ai lavoratori”
“Quella di oggi è una giornata positiva, anche se manca ancora una parte importante per giungere alla conclusione del percorso”, ha commentato il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto, ringraziando Marelli “per l’impegno profuso in questi tre mesi, dove l’azienda si è impegnata e ha lavorato in sinergia con tutte le parti coinvolte”. “Questo – ha aggiunto l’esponente del governo – è un modello di comportamento, perché lavorando tutti insieme anche da una crisi possiamo tirare fuori qualcosa di buono”. Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati: “Quella di oggi è stata una giornata importante che restituisce un futuro ai lavoratori di Crevalcore”, è stato il commento di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr.
Dalla chiusura alle concrete prospettive di rilancio: il governo vince la scommessa su Crevalcore
A invertire un futuro che sembrava segnato per lo stabilimento di Crevalcore è stato l’intervento determinante del governo che tre mesi fa è riuscito a sventare l’allora imminentissima chiusura del sito con un’azione di coordinamento proattivo nell’ambito del quale Urso ha proposto quel piano di rilancio che ora si tramuta in prospettiva più che concreta. “L’azienda ha condiviso la proposta del ministro Urso al fine di lavorare a un tavolo congiunto con il governo, la regione Emilia-Romagna e le parti sociali, per l’identificazione di una soluzione che preservi la continuità industriale ed occupazionale del sito di Crevalcore”, comunicò la Marelli il 3 ottobre, annunciando “di aver dato mandato ad un advisor per individuare possibili acquirenti per favorire l’operazione di reindustrializzazione del sito di Crevalcore”. Dopo quell’incontro cruciale il Mimit ne convocò un altro per il mese successivo e poi ancora un altro, fino alla svolta di oggi.