La Procura riapre le indagini su Fausto e Iaio. Ai compagni del manifesto non sta bene: troppo pericoloso…

17 Gen 2024 9:05 - di Redazione

La procura di Milano ha aperto un fascicolo, modello 45 (registro degli atti non costituenti notizia di reato), dopo che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha chiesto di riaprire le indagini sull’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, conosciuti come Fausto e Iaio, i giovani uccisi il 18 marzo del 1978 vicino al centro sociale Leoncavallo a Milano. Da quanto si apprende il fascicolo è stato affidato dal procuratore capo Marcello Viola ai pm Leonardo Lesti e Francesca Crupi ai quali serviranno nuovi elementi per provare a riaprire il caso.

La Russa: si renda giustizia a questi ragazzi

Una notizia commentata con soddisfazione dal presidente del Senato Ignazio la Russa che aveva citato l’omicidio dei due giovani nel suo discorso di insediamento al Senato, insieme a quelli del commissario Calabresi e di Sergio Ramelli. L’auspicio del Presidente del Senato è che “dopo tanti, troppi anni, finalmente si possa rendere giustizia a questi ragazzi”. La notizia porta con sé altri elementi importanti e in particolare un interrogativo. Se sia possibile cioè fare luce su altri omicidi rimasti impuniti degli anni di piombo, a cominciare dall’eccidio di via Acca Larenzia di cui tanto si è discusso in questi giorni.

Il manifesto non è contento: vogliono legittimare i figli del Msi

Incredibilmente, a non essere contento della riapertura delle indagini è Il manifesto.  Secondo il quotidiano, infatti, l’esultanza della destra è “sospetta” per non dire del commento di La Russa. Il tutto, è il timore del quotidiano comunista, sarebbe finalizzato a fare “un minestrone di anni ’70 privo di reale nesso logico, ma utile a legittimare lo straordinario percorso istituzionale dei figli dell’Msi, gli esclusi della Repubblica che si prendono la loro rivincita e, ottant’anni dopo la sconfitta del fascismo, conquistano il potere”.

La commissione d’inchiesta sugli anni di piombo

Meglio, per quelli del manifesto, non parlare troppo degli anni ’70. “Non è un mistero – conclude il quotidiano –  che diversi parlamentari della maggioranza, in testa Fabio Rampelli di FdI, da tempo chiedono una commissione d’inchiesta su quelli che cinematograficamente chiamano «gli anni di piombo» e i tempi adesso sembrano maturi per farla davvero. La mossa, più che una meritoria opera di ricerca della verità storica, appare soprattutto come un tentativo della destra di cambiare i propri connotati, una riscrittura tutta politica di un periodo che ormai molte sentenze (oltre al lavoro di tanti storici) hanno ben inquadrato. Soprattutto per quello che riguarda le commistioni tra terrorismo neofascista e pezzi dello Stato”. Chiaro il pericolo che la sinistra-sinistra intravede dietro la riapertura delle inchieste: quello che si possa incrinare il racconto che va avanti da decenni sui cattivissimi fascisti eversori, spostando i riflettori anche sui morti di serie B, quelli di destra. Una cosa per loro inaccettabile e politicamente controproducente.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *