La lagna di Grillo dopo il ricovero: “Stavo in un ospedalino, mi hanno messo in una camera mortuaria” (video)
In un video Beppe Grillo ha raccontato il suo ricovero all’ospedale di Cecina, non mancando di lanciare le sue sparate demagogiche e banalotte. Definisce l’ospedale di Cecina come un “ospedalino”, lamenta i “troppi esami” a cui vengono sottoposti di pazienti e dice di essere stato messo addirittura “in una camera mortuaria”.
“Sono uscito da quell’ospedalino di Cecina – dice il fondatore del M5s – anche con un’esperienza molto positiva, nel senso che il pronto soccorso, medici, infermieri, barellieri, li ho visti affannarsi e lavorare in un modo strepitoso. In una corsia dove io a 75 anni ero il più giovane, c’era anche un centenario. Io capisco – sostiene Grillo – che per medici e infermieri lavorare in quelle condizioni sia molto difficoltoso. Poi mi hanno trovato una cameretta, mortuaria, visto che non stava morendo nessuno, per agevolarmi e stare un pochino più tranquillo. Mi hanno fatto le analisi, adesso sono a casa e sto bene. Però ho potuto constatare in che condizioni vivono i pronto soccorso proprio da dentro”.
Il fondatore del M5s si lamenta: i medici fanno troppi esami
“L’80% sono malati da medico di base, poi c’è la paura dei medici, l’eccesso di diagnostica. Fanno migliaia di esami, perché il paziente li vuole, ma la metà non servono a niente. Poi c’è l’invecchiamento della popolazione: in media un anziano consuma otto farmaci al giorno, l’ultima settimana di vita di un anziano costa al sistema sanitario come tutta la sua vita. Noi dobbiamo separare sanità e salute. La salute è politica, e la differenziazione tra ricco e povero è la chiave della politica, bisogna riformare la società per riformare la sanità. Conviene, oltre che dal punto di vista umano, anche dal punto di vista economico, portare i poveri verso la ricchezza, perché i poveri non possono curarsi, si ammalano di più e quindi gravano sul sistema sanitario”.
“Servono più soldi per la sanità? Grillo ha scoperto l’acqua calda”
“Grillo ha scoperto l’acqua calda – commenta all’Adnkronos Salute Fabio De Iaco, presidente della Simeu, la Società italiana di medicina emergenza-urgenza – ci fa piacere che è stato curato bene in un Pronto soccorso pubblico ma quello che racconta accade ogni giorno negli ospedali. E’ chiaro che se ci fosse un potenziamento delle strutture si potrebbe garantire un livello migliore e questo non dipende certo dal livello di ricchezza della società. Il Servizio sanitario nazionale è infatti equo, solidale e universalistico. Noi conosciamo il lavoro che i colleghi portano avanti in grandi difficoltà e vorremmo che anche la politica si rendesse conto che siamo arrivati al limite, occorre mettere mano ad una riforma del sistema di emergenza-urgenza”. interviene sul post di Bepp che
Anelli, presidente dei medici italiani, replica a Grillo: carico di lavoro insostenibile
“Il sistema vive una situazione aberrante, ci sono 10mila medici in meno negli ospedali, sul territorio mancano 14mila colleghi e il tempo da dedicare agli assistiti diminuisce perché aumenta il carico di lavoro. Così lo strumento della medicina difensiva diventa quello più praticato, anche se poi il 90% delle cause contro i colleghi si conclude in un nulla di fatto. Ma il tema di uno scudo penale per i medici torna prepotentemente, è un argomento che sappiamo sta a cuore al ministro Schillaci e dovremmo arrivare alla fine dei lavori della Commissione sulla colpa medica presieduta da Adelchi d’Ippolito. Speriamo quindi arrivi una proposta concreta per uno scudo penale per i medici”. Così all’Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), Filippo Anelli, commenta il racconto social di Beppe Grillo sul suo ricovero all’ospedale di Cecina e il passaggio sui troppi esami diagnostici – secondo il fondatore del M5S – che i medici prescrivono proprio per non aver problemi con i pazienti, per quella che appunto viene definita la ‘medicina difensiva’.