Beppe Grillo ricoverato all’ospedale di Cecina: il fondatore del M5s trattenuto per accertamenti
Beppe Grillo è ricoverato da domenica scorsa all’ospedale di Cecina, in provincia di Livorno. L’attore comico e fondatore del Movimento 5 Stelle, che è proprietario di una villa a Marina di Bibbona, sulla costa sud di Livorno, si sarebbe recato al pronto soccorso per alcuni accertamenti dopo un malessere. I medici lo hanno trattenuto in osservazione in attesa dei risultati di una serie di analisi.
La notizia è stata anticipata, tra gli altri, da Corriere e Repubblica on line. I suoi collaboratori assicurano che Grillo sta bene ed il ricovero è stato una misura, appunto, disposta solo a scopo precauzionale per osservazione. I medici hanno deciso di tenerlo sotto osservazione anche se le condizioni generali di salute sono buone e il problema che l’ha colpito non è considerato grave. Tant’è che in giornata potrebbe essere dimesso.
Beppe Grillo si è presentato domenica al pronto soccorso
Il malore al comico genovese avviene alla vigilia della nuova udienza del processo al figlio Ciro. Tornerà in aula, domani e dopodomani, per altre due udienze che si preannunciano molto lunghe, la ragazza italo norvegese che nell’estate del 2019 ha denunciato Grillo junior e tre suoi amici, di stupro di gruppo. Dopo le prime due udienze di novembre, a tratti drammatiche, al punto da costringere il collegio del Tribunale a sospendere più volte la deposizione, ‘Silvia‘, il nome è di fantasia, domani e giovedì tornerà in aula, accompagnata dai suoi legali, gli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano, per proseguire il racconto di quello che sarebbe accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nel residence di Grillo, in Costa Smeralda.
Questa volta toccherà alla difesa degli imputati. I legali dei quattro ragazzi, Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta hanno intenzione di portare in aula il video che la giovane non ha mai voluto vedere. E’ un video fatto dagli stessi ragazzi durante quella notte. Ma ci sarebbero anche chat e fotografie che verranno mostrate in aula, nell’udienza che si celebra a porte chiuse davanti al Tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna. Nella scorsa udienza la giovane, tra le lacrime, aveva confidato alla Corte di avere provato il suicidio. “Dopo lo stupro di gruppo non avevo più voglia di vivere. Una sera mi misi a correre lungo i binari e volevo lanciarmi contro un treno in corsa. Volevo farla finita…”, raccontò. Parole drammatiche, in una udienza durata oltre cinque ore e mezzo, in cui ‘Silvia‘, rispondendo alle domande del Procuratore capo di Tempio Pausania Gregorio Capasso, spiegò tra i singhiozzi, quanto sarebbe accaduto quella notte. Raccontò anche che dopo il presunto stupro avrebbe ripetuto più volte degli atti di autolesionismo.