Israele, “mission impossible” di pace del segretario di Stato americano Blinken
Mentre si intensifica l’assalto di Israele a Gaza, il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è oggi a Tel Aviv, dove cercherà di convincere il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ad avviare seri negoziati sulla governance del dopoguerra a Gaza, a fare di più per proteggere i civili e a consentire più aiuti. “Farò pressione sull’imperativo assoluto di fare di più per proteggere i civili e per garantire che l’assistenza umanitaria arrivi nelle mani di coloro che ne hanno bisogno”, ha detto Blinken, che ha trascorso gli ultimi due giorni in colloqui con i leader arabi.
La difficile missione in Israele di Blinken per conto di Biden
I funzionari israeliani, nel frattempo, diranno a Blinken che ai civili di Gaza non sarà permesso di tornare nel nord del territorio a meno che non vengano rilasciati altri ostaggi tenuti da Hamas, ha riferito Axios. Proprio per riprendere i negoziati sul rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, una delegazione di funzionari della sicurezza israeliana è arrivata al Cairo. Antony Blinken sottolinea l'”importanza” di rafforzare il meccanismo che fornisce aiuti umanitari alle popolazioni palestinesi ed agevolare il ritorno degli sfollati. Assieme al coordinatore delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e la ricostruzione della Striscia di Gaza, Sigrid Kaag, il segretario di stato americano “ha sottolineato l’impegno condiviso per raggiungere i più vulnerabili, attraverso l’aumento dell’ingresso di aiuti e beni commerciali a Gaza, dell’assistenza localizzata per soddisfare le esigenze immediate ed il miglioramento dei finanziamenti per l’assistenza umanitaria”, secondo quanto riporta una dichiarazione del Dipartimento di Stato.
Kaag ha assunto ieri l’incarico che, secondo le Nazioni Unite, ha l’obiettivo di facilitare, coordinare, monitorare e verificare l’invio di aiuti umanitari nell’enclave, dove dal 7 dicembre sono morte più di 23.000 persone nei bombardamenti israeliani.