Giustizia, primo sì all’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Italia viva vota con la maggioranza
La commissione Giustizia del Senato ha concluso il voto degli emendamenti all’articolo 1 del ddl Nordio, dando via libera all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, misura a favore della quale si è espressa tutta la maggioranza e Italia Viva. La Commissione tornerà a riunirsi domattina alle 9.15 per votare gli emendamenti relativi all’articolo 2 del ddl, quello relativo alla trascrizione delle intercettazioni.
Soddisfatto il ministro della Giustizia, per il quale “l’abrogazione di questo reato evanescente, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà ad un’accelerazione delle procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia auspicato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”.
Sull’abuso d’ufficio – ha detto il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto intervenendo a “Il rosso e il nero” – “esiste un dato statistico inquietante: circa il 92/93% delle inchieste finisce in archiviazioni, proscioglimenti e assoluzioni. Vuol dire che il reato non svolge la funzione per cui è stato introdotto, conservando geneticamente un margine di incertezza intollerabile. Questo fa sì che si confonda molto spesso l’illecito amministrativo con quello penale, l’illegittimità con l’illiceità. Il difetto ipotizzato in una procedura viene scambiato molto spesso con indizi del reato di abuso: ciò implica che si inneschino inchieste che poi finiscono in una bolla di sapone ma che, nel frattempo, durano uno, due, tre anni”.
La maggioranza ha approvato inoltre in commissione un ordine del giorno della Lega, a firma Erika Stefani, che impegna il governo ad abrogare la norma, introdotta dalla cosiddetta legge Severino, che costringe alle dimissioni gli amministratori pubblici condannati anche solo dopo il primo grado di giudizio.