Caserta, 20enne pestata e segregata dal compagno violento: l’arresto del suo aguzzino mette fine all’incubo

27 Gen 2024 14:31 - di Greta Paolucci
picchiata e segregata

Picchiata e segregata, minacciata e terrorizzata: il lungo inferno di una 20enne di Caserta è finito appena ieri, con l’arresto del suo aguzzino.  Dopo drammatici mesi di sopraffazioni e umiliazioni che la giovane vittima ha tenuto per sé nel terrore di ulteriori possibili reazioni brutali del compagno violento. E così, ha taciuto per un anno: un lungo anno di violenze e di mortificazioni psicologiche in cui la donna ha incassato botte. Insulti. Minacce. Senza mai denunciare il convivente: neppure dopo un ricovero in ospedale per una settimana resosi necessario dopo l’ennesimo pestaggio. Un incubo quotidiano, quello patito nel silenzio dalla giovane vittima, che oggi si è interrotto con l’arresto dell’uomo – un 46enne di Santa Maria Capua Vetere – da ieri in carcere con l’accusa di maltrattamenti ai danni della compagna.

Caserta, 20enne picchiata e segregata in casa per giorni: arrestato il compagno

Come riferisce allora l’Adnkronos fornendo i dettagli sulla drammatica vicenda, la vittima, appena 20enne, era stata convocata in caserma per essere sentita riguardo a un procedimento penale che la vede parte offesa per le violenze subite dal compagno 46enne. Una violenza senza tregua, come detto, che proprio durante l’escussione della denuncia, presa dalla disperazione, la donna ha raccontato ai carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere. E di fronte a loro, ha ammesso tutto l’orribile pregresso e ha anche rivelato di continuare a essere minacciata e maltrattata.

La vittima ha taciuto le violenze per un anno, anche durante un ricovero seguito a un pestaggio

La donna, che fino a ieri ha tenuto tutto dentro. Che per interminabili mesi ha vissuto nel terrore che quell’incubo quotidiano potesse in qualche modo arrivare fuori della mura domestiche diventate la sua prigione, ieri è crollata. E finalmente ha denunciato l’orrore subito, e il terrore che ancora la paralizza e le toglie la voce. In un primo momento, infatti, di fronte ai carabinieri che l’hanno convocata la vittima si era mostrata reticente. Restia a parlare. Bloccata dal palese timore di subire ulteriori ritorsioni da parte dell’uomo che ieri l’ha addirittura accompagnata fino alla caserma, rimanendo ad attenderla all’esterno.

Picchiata e segregata dal compagno violento: di fronte ai carabinieri la disperazione ha la meglio sulla paura

Poi però la disperazione ha avuto la meglio sulla paura e il coraggio le ha restituito la voce fin lì soffocata nel timore di ulteriori ritorsioni violente. Così la 20enne trova la forza di raccontare quanto l’uomo le ha inferto fino al minuto prima. Di denunciare ai militari dell’Arma le pene dell’inferno che stava patendo da circa un anno.

Un lungo inferno patito sempre in silenzio

E allora, ai carabinieri la giovane vittima ha riferito di aver conosciuto l’uomo all’inizio del 2023 e di essere stata più volte violentemente picchiata e segregata in casa anche per diversi giorni. Che in una circostanza, a causa delle inaudite violenze subite, era stata ricoverata per una settimana in ospedale. Privata del suo telefono poteva solo ricevere, sul cellulare del compagno, e in sua presenza, chiamate dalla madre. Alla quale, però, le era stato intimato di non far capire il disagio che stava vivendo.

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