Aldo Cazzullo e l’inaspettato elogio di Pino Rauti: “Uomo d’altri tempi, coltissimo, gentilissimo…”
Oggi sul Corriere della sera Aldo Cazzullo risponde a un lettore in merito alle polemiche sul calendario dell’Esercito italiano con il claim «Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943». Una scritta che ha spinto Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Pd, a chiedere che il calendario venga mandato al macero perché rivaluterebbe il fascismo ad opera del sottosegretario Isabella Rauti.
Nel merito, il ministro Crosetto ha diffuso una nota: “Pur di inventare un attacco politico a un esponente di maggioranza, alcuni rappresentanti dell’opposizione non si preoccupano di infangare l’Esercito, le Forze Armate, la Difesa. Ma soprattutto soldati e ufficiali che sono stati eroi indiscutibili. E di cui bisogna solo continuare ad onorare la memoria, come ha voluto fare l’Esercito”.
Nella rubrica delle lettere del Corriere un lettore torna appunto sul tema e scrive che il calendario è stato promosso da “Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti”. Una precisazione fatta allo scopo di far risultare tale eredità paterna come una sorta di ombra sull’operato del sottosegretario. Del che si accorge Cazzullo che nella sua risposta difende la figura di Pino Rauti.
“Caro Pietro – scrive – mi lasci dire per prima cosa che ho un ricordo umano molto ricco di Pino Rauti. Gli chiesi un’intervista, passai un pomeriggio a casa sua, tra i suoi libri, ormai 25 anni fa. Era un uomo d’altri tempi, coltissimo, gentilissimo. Avevo e ho un’idea del fascismo opposta alla sua, ma non si sarebbe mai permesso di insultarmi come hanno fatto molti suoi presunti epigoni. Rauti aveva del fascismo un’idea spirituale. Non amava Almirante (né il successore designato, Gianfranco Fini), e non solo perché Almirante era filoamericano e filoisraeliano e lui antiamericano e filoarabo, ma perché Almirante era per il capitalismo e il libero mercato mentre Rauti pensava a un modello sociale diverso”.