Calendario dell’esercito, Crosetto: “Ma quale fascismo, si infangano gli eroi italiani per inventare il caso”
Dopo le polemiche sui saluti romani, finiti all’ordine del giorno dei lavori di Bruxelles, segnale di una improbabile riedizione del Ventennio che minaccerebbe il pianeta, arrivano gli attacchi al calendario 2024 dell’Esercito italiano. Attacchi rispediti al mittente dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che risponde agli accusatori di inventare casi politici arrivando a infangare la memoria di soldati ed eroi italiani pur di attaccare il governo.
Calendario dell’esercito, un caso inventato dalla sinistra
“Rivaluta il fascismo”, era andato all’attacco Sandro Ruotolo, responsabile Memoria del Pd, lo stesso che ha sollevato un polverone per un servizio andato in onda sul Tg1 su una manifestazione dei giovani di Fratelli d’Italia. Ma che cosa è che ha sollevato le ire del Pd? “Quel titolo che celebra l’Italia prima e dopo l’8 settembre 1943, voluto dalla sottosegretaria Isabella Rauti. È inaccettabile. Non c’è da riabilitare il fascismo, c’è solo da mandare al macero questo calendario”. I primi a chiedere il ritiro del volume, dopo un articolo pubblicato da Repubblica, erano stati i partigiani dell’Anpi.
Il Pd all’attacco del titolo: l’Italia prima e dopo l’8 settembre
Nel mirino di una sinistra sempre più a corto di argomenti, quindi, il claim che accompagna il calendario (32 pagine in ricordo dei soldati caduti nelle due guerre): “L’Italia sempre…prima e dopo l’8 settembre 1943”. Soldati che – come scrive il capo di Stato Maggiore, Pietro Serino, nell’introduzione al volume – hanno onorato il giuramento prestato.
Crosetto: si infangano gli eroi italiani pur di attaccarmi
La polemica corre, tanto che il ministro Crosetto è costretto a sottrarre tempo a cose molto più importanti e serie per rispondere a polemiche “pretestuose e ridicole”. “Pur di inventare un attacco politico a un esponente di maggioranza, alcuni rappresentanti dell’opposizione non si preoccupano di infangare l’Esercito, le Forze Armate, la Difesa. Ma soprattutto soldati e ufficiali che sono stati eroi indiscutibili. E di cui bisogna solo continuare ad onorare la memoria, come ha voluto fare l’Esercito”. Così in una nota il ministro Crosetto.
“Dove sarebbero i fascisti? Siamo alla follia”
“Eroi – continua – per tutta la loro vita di militari, indipendentemente dai vertici politici. Voglio ricordarli uno ad uno. E ricordare che, dopo aver combattuto nelle fila del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, invece di arrendersi o disertare, hanno tutti, dicasi tutti, preso parte alla Lotta di Liberazione, venendo insigniti della massima delle onorificenze, la Medaglia d’Oro al Valor Militare, proprio nel 1943-1945”. E li cita uno a uno per poi chiedere: “Questi sarebbero i ‘fascisti’ che alcune forze politiche additano? Siamo alla follia. Parliamo di veri eroi che, quasi tutti al prezzo della vita, combatterono per la libertà dell’Italia. Fedeli al loro giuramento e alle istituzioni che servivano. Non accetto che la fulgida ed esemplare memoria di queste persone venga infangata per una sterile polemica politica”.