Telefonata di fuoco, Netanyahu ammonisce Putin: “Molto pericoloso l’asse tra Russia e Iran”

10 Dic 2023 16:52 - di Leo Malaspina

Telefonata di fuoco sul filo Israele-Russia. Nel colloquio di 50 minuti tra Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin, il premier israeliano “ha criticato con forza la pericolosa cooperazione tra Russia e Iran“. E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano, che dà conto della telefonata, la seconda tra i due leader dopo quella del 16 ottobre scorso, nella quale ha espresso anche “disappunto” per le parole pronunciate venerdì al Consiglio di sicurezza dell’Onu dal rappresentante russo.

Netanyahu contro Putin per l’asse tra Russia e Iran

Netanyahu, riferisce il suo ufficio, ha sottolineato che “qualsiasi paese che dovesse subire un attacco terroristico criminale come quello sperimentato da Israele agirebbe con una forza non inferiore a quella che sta usando” il suo Paese. Il primo ministro ha espresso apprezzamento per gli sforzi di Mosca per far rilasciare un cittadino israeliano con cittadinanza russa e “ha affermato che Israele utilizzerà tutti i mezzi, sia politici che militari, per liberare tutti gli ostaggi”. Inoltre, Netanyahu ha chiesto alla Russia di esercitare pressioni sulla Croce Rossa affinché vengano effettuate visite e garantiti medicinali per gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

Mosca condanna le stragi di civili a Gaza

Vladimir Putin, dal canto suo, ha ribadito la “condanna del terrorismo in tutte le sue manifestazioni” durante il colloquio telefonico con Benjamin Netanyahu e, riferisce il Cremlino, “allo stesso tempo è estremamente importante che la lotta alle minacce terroristiche non porti a conseguenze tanto disastrose per i civili”. Dopo quanto confermato da parte israeliana sul colloquio tra il premier israeliano e il presidente russo, il Cremlino conferma che al centro della telefonata c’è stata la “situazione grave nell’area del conflitto israelo-palestinese” e la “situazione umanitaria catastrofica” nella Striscia di Gaza.

La Russia ribadisce la disponibilità a “fornire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili” e per una de-escalation del conflitto, innescato dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Tra i dossier affrontati, precisa il Cremlino, anche il trasferimento dei cittadini russi e dei loro familiari e il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Putin e Netanyahu, evidenziano da Mosca, hanno convenuto di proseguire i contatti.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi