Premierato, Renzi: “L’accusa al governo di deriva autoritaria è ridicola. La sinistra non strumentalizzi il Colle”
Con un articolo a propria firma pubblicato su diversi giornali di area di centrodestra, Matteo Renzi difende la riforma del premierato impostata dal governo “dall’accusa più ridicola che viene rivolta a reti unificate dall’opposizione e da alcuni editorialisti di sinistra: deriva autoritaria, svolta antidemocratica”. Il leader di Italia Viva lo fa ribandendo il proprio “giudizio negativo sul governo”, dunque sgombrando il campo da ammiccamenti e tentazioni inciuciste e centrando il suo ragionamento sul merito della riforma.
Renzi sul premierato: “Basta evocare il fascismo a ogni piè sospinto”
Renzi spiega di essere fra quelli che ritengono che la riforma costituzionale riduca i poteri del Colle, ma – avverte – “questo non vuole dire che ci sia una svolta autoritaria”. “Si possono ridurre o aumentare i poteri del Quirinale senza per forza dover evocare a ogni piè sospinto il fascismo”, è il suo richiamo, che prosegue ricordando che “l’unico modo per mantenere intatti i poteri del Presidente è non fare niente, mentre il modo per aumentare i poteri sostanziali del Presidente è eleggerlo direttamente”.
Con la riforma “certe manovre di palazzo non saranno più possibili”
“L’elezione diretta del premier, invece, toglie giocoforza poteri al presidente della Repubblica”, prosegue Renzi, sottolineando che con una riforma del genere “non saranno mai più possibili i governi tecnici e i ribaltoni e il capo dello Stato non potrà più trovare soluzioni ‘creative’ alle crisi di governo”. Poi, ricordando di aver contribuito lui stesso “a qualche crisi di governo”, ammette che “con la riforma certe manovre di palazzo non saranno più possibili”. “Ma – sottolinea – sostenere che questo sia l’annullamento del ruolo del Presidente della Repubblica figlio della destra autoritaria è falso”.
La frecciata alla sinistra: “Anche il cancellierato toglie poteri al Presidente”
Poi l’affondo verso a chi punta l’indice in quella direzione: “Nessuno ha il coraggio di dire che anche la proposta della sinistra il cancellierato con la sfiducia costruttiva toglie poteri al Presidente. Esattamente allo stesso modo. I poteri tolti al Colle vanno, nel primo caso, ai cittadini che eleggono il premier direttamente, nel secondo caso ai parlamentari che possono aprire una crisi solo se hanno già individuato un’alternativa”.
L’appello a non fare di Mattarella “il capo dell’opposizione”
“Non fate di Mattarella il capo dell’opposizione, per favore. Non fatene il federatore dei vostri sogni. Non lo merita (e non lo accetterà mai, ovviamente) il nostro Presidente, non lo meritano le nostre istituzioni”, conclude quindi Renzi, avvertendo che “nessuno si può permettere di fare l’opposizione a Meloni strumentalizzando il ruolo del presidente. Che è l’Arbitro, non un giocatore”.