Manovra, sì del Senato. Il 29 via libera dalla Camera. Tutte le misure dal taglio del cuneo alle pensioni dei medici

22 Dic 2023 18:16 - di Francesco Severini

Il Senato ha approvato la manovra con 109 sì, 72 no e 2 astenuti. Il provvedimento ora passa all’esame della Camera e il via libera finale del Parlamento è previsto, senza voto di fiducia, nella giornata del 29 dicembre. Il giorno prima Giorgia Meloni, reduce dall’influenza che l’ha costretta a rinviare molti impegni, terrà la tradizionale conferenza stampa di fine anno.

Giorgetti: la manovra combatte l’inflazione

Dopo il voto del Senato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha replicato alle critiche: «Viviamo in tempi complicati, speriamo non sempre ci sia una guerra in Europa, abbiamo deciso di aiutare le famiglie italiane più bisognose proprio nel 2024, perché ci siamo resi conto che purtroppo questa guerra ha portato anche tanta inflazione nelle case degli italiani. Ignorare questo sarebbe ignorare la realtà». Giorgetti ha anche risposto sul Mes, affermando che lui l’avrebbe approvato ma “per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni mi è sembrato evidente che non fosse aria per un’approvazione, per motivazioni non soltanto economiche”. Quanto alle sue dimissioni chieste dalle opposizioni ha detto: “Se permettete decido io, non le opposizioni”.

Malan: FdI soddisfatto, la manovra punta su lavoro e sostegno alle famiglie

Il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan ha sottolineato che “Fratelli d’Italia è molto soddisfatta dell’approvazione della legge di Bilancio che segna una svolta. Basta con i bonus, superbonus e regali vari all’assistenzialismo. Puntiamo invece sul lavoro, sullo sviluppo, sostenendo i redditi medio-bassi mettendo soldi in busta paga e sostenendo le famiglie”.

Tutte le misure contenute nella legge di Bilancio

RISORSE. La manovra vale circa 24 miliardi di euro dei quali oltre 15 miliardi finanziari in deficit e destinati al taglio del cuneo (quasi 11 mld) e alla riduzione delle aliquote Irpef (poco più di 4 mld). Le due misure insieme portano un vantaggio in busta paga per i contribuenti coinvolti di circa 120 euro al mese.

GIU’ TASSE LAVORO, IN MEDIA +100 EURO IN BUSTA PAGA. Giù le tasse sul lavoro per 14 milioni di dipendenti con vantaggi medi di circa 100 euro al mese: in manovra il governo conferma il taglio del cuneo, rafforzato con il decreto del primo maggio, di 7 punti per i redditi fino a 25mila e 6 punti per quelli fino a 55mila euro. La misura è finanziata solo per il 2024.

IRPEF, CON TAGLIO ALIQUOTE +20 EURO MESE. Con la manovra parte il primo modulo della riforma fiscale: per il 2024 le aliquote Irpef si riducono da quattro a tre accorpando i primi due scaglioni con un’unica aliquota al 23% per i redditi fino a 28.000; al 35% per i redditi fino a 50.000 euro e al 43% oltre i 50.000. Inoltre si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area. Secondo le stime delle associazioni, la riforma garantisce un beneficio massimo di circa 20 euro al mese per i contribuenti convolti.

PONTE SULLO STRETTO. La manovra conferma le risorse per il Ponte sullo Stretto di Messina pari a 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032, ma alleggerisce a 9,3 miliardi l’onere a carico del bilancio statale. La rimanente parte di 2,3 miliardi verrà reperita dal Fondo di sviluppo e coesione, con una dote da 1,6 mld a carico del Fondo ma a valere sui bilanci di Calabria (300 mln) e Sicilia (1,3 mld).

PENSIONI. ‘Salve’ le pensioni di vecchiaia dei medici con penalizzazioni light per le anticipate. Dopo polemiche e scioperi il governo con un emendamento all’art 33 della manovra mette al riparo dai tagli le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari e riduce progressivamente la decurtazione per i sanitari che restano in corsia (riduzione di un trentaseiesimo del taglio per ogni mese in più di permanenza al lavoro). I dirigenti medici e gli infermieri, se lo vorranno, potranno inoltre rimanere al lavoro fino a 70 anni.

ENTI LOCALI. Si alleggerisce la spending review per gli Enti locali rispetto alla versione originaria della manovra: circa 280 milioni di fondi stanziati per il Covid e non spesi vengono ridestinati agli enti locali, riducendone la revisione delle spesa nell’ordine del 20%-30% nel triennio. La manovra incrementa il Fondo sanitario nazionale di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026.

CASE RIFUGIO E LAVORO, LE MISURE CONTRO VIOLENZA DONNE. Le opposizioni hanno destinato i 40 milioni delle risorse a loro disposizione alle misure per la lotta alla violenza sulle donne. Tra gli interventi a sostegno delle donne vittime di violenza, la creazione di un fondo per le case rifugio, l’esonero contributivo alle assunzioni e le risorse aggiuntive per il Fondo per le Pari opportunità.

AFFITTI BREVI. Negli emendamenti alla manovra approvati trova spazio la cedolare secca al 21% ma solo sul primo immobile con affitto breve. Dunque l’aliquota al 26% sui redditi da contratto di locazione scatterà solo a partire dal secondo appartamento. Se gli immobili con affitto breve sono più di quattro scatta il calcolo da reddito d’impresa, dunque non sarà applicata la cedolare secca.

MUTUI GIOVANI. La legge di Bilancio ha prorogato per il 2024 le agevolazioni al mutuo per la prima casa degli under 36 con Isee entro i 40mila euro. L’importo massimo finanziabile è di 250mila euro.

 

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