Manovra al rush finale, Foti: “In aula con 70 emendamenti. Così evitiamo la fiducia”
Inizia oggi alla Camera lo sprint finale per l’approvazione della legge di bilancio, che prevede tra l’altro un’audizione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in Commissione. Il via libera è atteso per il 29 dicembre alle 19, con la diretta tv sulle dichiarazioni di voto a partire dalle 17. Allo stato attuale non si profila la fiducia, poiché l’accordo fatto con i capigruppo prevede che, degli oltre mille emendamenti presentati dalla minoranza alla manovra in Commissione, “in aula se ne presentino una settantina”, ha spigato il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, sottolineando che “se poi la minoranza mancherà a questi impegni, provvederemo”.
Foti: “La manovra taglia le tasse per 14 miliardi, questo è un successo”
Intervistato da Qn, Foti ha ricordato alcune delle misure volte al taglio delle tasse che il governo ha inserito nella manovra: “Le tasse le stiamo riducendo eccome”, ha detto l’esponente di FdI, replicando alle “bugie” dell’opposizione. “Il taglio del cuneo, che costa 10 miliardi – ha chiarito – interessa una platea di 14 milioni di contribuenti. A questi vanno aggiunti i 4 miliardi utilizzati per portare l’aliquota Irpef dal 25 al 23 per cento per i redditi fino a 28mila euro. Quattordici miliardi di riduzione delle tasse – ha sottolineato Foti – sono già un successo. Poi abbiamo detassato i fringe benefit fino a 2mila euro per chi ha figli a carico, ridotto la tassazione per i premi di risultato dei dipendenti delle aziende private. Per non parlare dell’ulteriore sostegno alle pensioni di vecchiaia per medici e infermieri che, se vorranno potranno lavorare fino a 70”.
Dallo spread al Pnrr, fino al rating: i dati positivi che smentiscono i “gufi”
Foti poi ha allargato lo sguardo anche oltre la manovra, ragionando sul fatto che “nessuno lo scorso anno avrebbe previsto che la guerra tra Russia e Ucraina non si sarebbe conclusa, che ripartiva il conflitto arabo-israeliano e che nel mar Mediterraneo vi sarebbe stata una situazione di tensione”. “Eppure – ha sottolineato – ci sono i dati positivi: lo spread è più basso di 21 punti rispetto all’inizio del 2023, sono state erogate 4 rate del Pnrr malgrado i gufi sperassero l’opposto e abbiamo avuto giudizi positivi delle agenzie di rating”.
Foti sul Mes: “Rispetto alla sinistra italiana, l’Ue ha cose più intelligente e serie a cui pensare”
Quanto al voto sul Mes, “penso che l’Europa, a differenza della sinistra e dell’opposizione italiana, abbia cose più intelligenti e serie a cui pensare”. “È stato – ha ricordato Foti – una conseguenza di quello che avevamo sempre detto. E cioè: prima definiamo il patto, poi affronteremo il Mes. Nessuno ha mai detto prima affronteremo il Patto di stabilità, poi ratificheremo il Mes”.
Le dimissioni di Giorgetti? “È l’opposizione che dovrebbe dimettersi: non ne indovina una”
“Il ministro dell’Economia ha detto in ogni consesso internazionale che la ratifica spettava al Parlamento. Come peraltro è previsto dalla clausola apposta al trattato da chi l’ha sottoscritto, a partire da Conte”. Per il capogruppo di FdI, dunque, l’ipotesi di dimissioni di Giorgetti, agitata dall’opposizione, non è neanche lontanamente sul tavolo. “All’ordine del giorno – ha concluso – ci dovrebbero essere le dimissioni dell’opposizione perché è da un anno che non ne indovina una”.