Lezione di Bocchino a Scurati: “Parole vergognose su La Russa. Non hai rispetto per le istituzioni” (video)
Scontro durissimo tra Antonio Scurati e Italo Bocchino a Otto e Mezzo. ospite da Lilli Gruber su La7, il direttore editoriale del Secolo d’Italia dà una lezione allo scrittore, autore di una trilogia su Mussolini. Al centro dello scontro le parole irricevibili che lo scrittore ha usato per denigrare la presenza di Ignazio La Russa sul palco reale della Scala alla prima del “Don Carlo”. L’autore di “M” ha affermato che l’attuale presidente del Senatao sarà sempre un “abusivo, un estraneo alla Scala perché non si è mai dichiarato antifascista”. Parole che Bocchino ha rimandato alla faziosità del mittente. “Quelle parole sono “vergognose e irrispettose delle istituzioni”.
Bocchino si scaglia contro Scurati: lezione di democrazia
Scurati cerca di replicare e ha proseguito: “L’attacco vergognoso è quello di La Russa alle istituzioni. E Bocchino non mi deve dare del tu”. Si vede che è nervoso e stizzito per trovarsi messo all’angolo. Quelle parole non tengono conto della storia della democrazia e delle istituzioni repubblicate. Bocchino gliela ricorda, snocciolando il curriculum di La Russa: eletto costantemente in Parlamento e votato anche dai voti del Pd per ricoprire la carica di Presidente del Senato. Di quale “abusivismo” parla l’intollerante Scurati? Per cui si scaglia ancora una volta contro lo scrittore: “Lei non ha rispetto per le istituzioni. Ha fatto i soldi con una trilogia sul fascismo, se si candida non viene eletto. Io sono stato eletto, ci provi lei”. E va in contropiede: “Provi a scrivere una trilogia su Togliatti, vediamo quante copie venderebbe…”. Scurati incassa, la Gruber ci mette una “pezza”, cambiando argomento.
Bocchino: “Scurati sembra vivere in un altro mondo”
Ma a Scurati (e alla conduttrice) va male lo stesso. Riuscirà la destra a sostituirsi alla sinistra nell’egemonia culturale? E’ la domanda di Lilli Gruber. Italo Bocchino stoppa il giochetto. “Sostituzione” è il termine più sbagliato che possa esistere ini termini culturali. Non c’entra nulla. “La destra non ha nessuna mira di egemonia culturale perché non fa parte della cultura dei destra avere l’egemonia”. Ciò a cui la maggioranza tende è “rompere l’egemonia culturale della sinistra”, non imporre la propria.
“Scurati, non sognare altre dittature per fare un altro successo…”
“Per decenni infatti la sinistra ha imperversato tra “circoli, circoletti e premi letterari: il premiato da una parte che fa il giurato da un’altra parte e che premia quello che era giurato”. Dunque, il centrodestra non ha alcuna intenzione di “sostituirsi” alla sinistra, “sarebbe gravissimo”. Conta, al contrario, il pluralismo delle idee, e che il pubblico possa scegliere” tra autori e proposte, perché finora “non lo ha potuto fare”. Poi il gol del ko: Scurati ha insistito nel prefigurare il rischio di un egemonia culturale di destra. Bocchino replica: “Sembra vivere in un altro mondo – dice allo scrittore -: sbaglia nel dire che c’è questo rischio di egemonia culturale sulla cultura da parte della destra tipico di una dittatura. Scurati non sognare dittature – attacca Bocchino – Non ti sarà donata un’altra dittatura con la M. Di Meloni questa volta per fare un altro grande successo”.