Leo: “I prossimi aiuti fiscali riguarderanno i ceti medi. Scenderemo a due aliquote Irpef”

30 Dic 2023 9:18 - di Vittorio Giovenale
Leo

Sul fronte della riforma dell’Irpef la prossima tappa sarà quella di scendere a due aliquote e abbassare le tasse ai redditi oltre 50 mila euro. Sono i nuovi obiettivi che indica il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Il taglio del cuneo fiscale vale 100 euro netti al mese”

«L’intervento sulle aliquote Irpef va letto insieme con la conferma, per il 2024, del taglio del cuneo sulle retribuzioni fino a 35 mila euro lordi. Abbiamo ridotto le aliquote da 4 a 3 per evitare effetti distorsivi, cioè che quello che si dà al contribuente in busta paga con la riduzione del cuneo fosse tolto per via della vecchia curva dell’Irpef. Ricordo che il taglio del cuneo vale un aumento della retribuzione di circa 100 euro netti al mese“, spiega Leo. “Siamo partiti dalle fasce medio-basse, ma la prossima tappa – sottolinea Leo – riguarderà proprio i redditi più elevati, perché certo non si può pensare che chi ha 50 mila euro lordi di reddito debba subire una tassazione che, comprendendo anche le addizionali regionali e comunali, va ben oltre 50%».

Leo: la seconda tappa per chi ha un imponibile oltre 50mila euro

Il secondo modulo della riforma riguarderà, quindi, chi ha un imponibile oltre 50 mila euro? «Sì, l’obiettivo è questo. Vedremo le risorse a disposizione», dice e, aggiunge «le troveremo anche mettendo mano al riordino delle tax expenditure, cosa che quest’anno non abbiamo fatto”. Nella manovra 2025, “se sarà possibile, scenderemo a 2 aliquote Irpef, a beneficio dei ceti medi», assicura Leo.

Inoltre, quello della flat-tax, cioè l’aliquota unica, «resta un obiettivo di legislatura, compatibilmente con le risorse a disposizione».  «Vedremo le risorse a disposizione, ma tenga conto che le troveremo anche mettendo mano al riordino delle tax expenditure, cosa che quest’anno non abbiamo fatto».

Nell’intervista Leo parla anche di un ridimensionamento delle sanzioni. «Vogliamo riportare il sistema ai livelli europei. Non è pensabile, per esempio, che in materia di Iva ci siano sanzioni dal 120 al 240%. Bisogna arrivare al massimo al 60%, come nella media europea, compatibilmente con le risorse. Ovviamente, frodi e truffe non rientrano in questo discorso».

 

 

Commenti

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  • carlo conti 30 Dicembre 2023

    Giustissimo. Si spera che ciò avvenga in tempi ragionevoli. E basta con bonus e 110 % a pioggia. Pagare il 43% del proprio reddito è duro.