Incentivi auto, Urso: “Nel 2024 un miliardo per famiglie a basso reddito e produzione nazionale”
È un bilancio decisamente positivo quello che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, può tracciare alla fine di questo anno, nonostante le difficoltà globali che lo hanno contrassegnato, tra guerre, inflazione e rialzo dei tassi. La crescita dei consumi e della fiducia, l’aumento dell’occupazione, i riscontri positivi di Borsa di Milano e agenzie di rating, tanto per citarne solo alcuni degli obiettivi centrati, sono lì a dire che il governo ha intrapreso la strada giusta, a partire da trimestre anti-inflazione e taglio del cuneo fiscale. E il 2024 ancora di più “sarà un anno di svolta” con la riduzione dell’inflazione e dei tassi di interesse bancari e la predisposizione di “un impianto legislativo che facilita gli investimenti esteri”. Un anno per il quale Urso ha anche annunciato un miliardo di incentivi per la sostituzione delle auto.
Urso: “Nel 2024 quasi un miliardo di incentivi per sostituire le auto più inquinanti”
Intervistato dal Messaggero, Urso ha spiegato che “abbiamo predisposto un nuovo piano incentivi sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale e produttivo, con quasi un miliardo di euro nel 2024”. “Abbiamo tre obiettivi: la rottamazione delle auto più inquinanti, le euro 0,1,2,3, con risorse destinate alle famiglie a reddito basso, prevalentemente orientate su modelli realizzati negli stabilimenti italiani per aumentare la produzione nazionale”, ha spiegato Urso. “Per la tenuta delle filiera nazionale – ha aggiunto – è necessario che vengano prodotte in Italia almeno un milione di autovetture, – spiega il ministro – è questo l’obiettivo che ci siamo posti. puntiamo a realizzare in Italia produzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili: tra legge di bilancio e revisione del Pnrr possiamo contare su una dotazione di 3,5 miliardi per i contratti di sviluppo”.
Le leggi quadro che guardano al futuro
Il ministro inoltre ha annunciato che nel 2024 saranno realizzate tre leggi quadro “la prima sulle tecnologie di frontiera (Intelligenza artificiale, metaverso e meccanica quantistica); la seconda sulla Space economy per fare dell’Italia un grande attore nelle politiche spaziali; la terza sulla Blue economy per riaffermare il nostro primato nelle risorse marine anche subacquee”.
L’Europa? “L’Italia torna protagonista”
Infine, Umberto Mancini che firma l’intervista, ha rivolto a Urso una domanda più politica: “Chi decide in Europa?”. “Decide anche l’Italia, sempre più l’Italia”, ha risposto il ministro, ricordando che nella politica industriale e nel comparto dello spazio è stato realizzato un trilaterale con Francia e Germania “per allineare le nostre politiche e indirizzare le decisioni della Commissione e poi del Consiglio”. “Così – ha chiarito – le tre grandi potenze industriali disegnano quella che deve essere la politica industriale, tecnologica e produttiva del nostro Continente per riaffermare la nostra leadership globale”. E “l’Italia – ha concluso Urso – torna protagonista”.