Urso: “Il governo investe nel settore dell’aerospazio. Lavoriamo al ritorno sulla Luna”

27 Nov 2023 9:07 - di Giovanni Pasero
aerospazio

Nei programmi del governo “il settore dell’aerospazio ha un ruolo assolutamente centrale. Sin dall’inizio. Sia in termini di risorse che di strategia”, spiega alla “Stampa” il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In questo campo, racconta, “siamo tornati protagonisti. Al vertice ministeriale Esa a Parigi questo mese abbiamo investito oltre 3 miliardi in programmi che avranno grande riscontro per le imprese italiane, e abbiamo sottoscritto un primo, significativo documento trilaterale con Francia e Germania sui lanciatori del futuro, indicando la strada per garantire l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio”.

Urso fa il punto dopo il vertice dell’Esa a Parigi

”Nel contempo stiamo utilizzando appieno e nei tempi prescritti i fondi del Pnrr con significativo ritorno industriale anche per le Pmi come nel progetto Iride -continua Urso-. Aggiungo che nella manovra abbiamo inserito un collegato, cioè un disegno di legge quadro sulla Space economy, che sarà realizzato nei prossimi mesi con un fondo per la sostenibilità che ha in dotazione iniziale 330 milioni”.

Aerospazio è l’industria del futuro: l’Italia è in prima linea

”La Space economy muove già capitali ed investimenti molto rilevanti a livello mondiale -spiega Urso-. Nel 2030 sarà il volano più importante per quella che viene già definita la nuova rivoluzione industriale di questo secolo. In tale contesto, l’Italia è molto ben posizionata, essendo tra i pochi paesi al mondo ad avere l’intera filiera industriale spaziale, dai lanciatori, ai satelliti fino all’osservazione della Terra. Una filiera distribuita su 12 distretti aerospaziali regionali e con grandi aziende (Leonardo, Thales/Alenia Spazio, Avio) e numerose Pmi che assicurano un indotto straordinario. Il nostro governo è fermamente intenzionato a supportare la ricerca e l’innovazione di questa eccellenza nazionale, anche attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Esa e dall’Ue e per il tramite di progetti nazionali e del Pnrr”.

“Dopo il futuro dei lanciatori europei, ci dedicheremo ad altri settori, come il controllo dei detriti spaziali fino al ritorno umano sulla Luna. Sullo spazio come sulla difesa, su intelligenza artificiale, cyber, tecnologie di frontiere, materie prime critiche, tecnologia green e digitale, dobbiamo sempre più sviluppare partnership industriali europee, puntando a creare ‘campioni globali’. Non dobbiamo temere ma anzi sostenere la crescita”, spiega il ministro nell’intervista sull’aerospazio.

“L’Italia e’ sempre stata in prima linea nelle rivoluzioni industriali dei secoli scorsi: non possiamo quindi mancare di cogliere e gestire le attuali sfide spaziali che decideranno i protagonisti dei prossimi anni”. “Siamo in grado – conclude Urso – di muoverci su tutti i settori ed e’ anche per questo che abbiamo finanziato una ‘Space Factory’ che mette a sistema le grandi e piccole e medie imprese con centri di ricerca e innovazione sparsi in tutta Italia

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