Il Senato Usa boccia l’appello di Biden per nuovi aiuti militari a Kiev: anche Sanders vota coi repubblicani
Clamoroso schiaffo politico al presidente Biden, a poche ore dal suo appello per nuovi aiuti militari a Kiev. Il Senato Usa ha infatti bloccato l’avanzamento di una legge straordinaria che avrebbe stanziato circa 111 milioni di dollari, di cui in larga parte in aiuti all’Ucraina. A favore per l’esame della legge in via d’urgenza hanno votato in 51, contro 49. Sarebbero serviti sessanta voti.
Per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è uno schiaffo, poche ore dopo il suo appello al Congresso ad approvare lo stanziamento di fondi in un momento critico della guerra tra Ucraina e Russia. Il testo prevedeva anche fondi per Israele e aiuti umanitari a Gaza. Con i repubblicani ha votato il senatore già candidato alla Casa bianca nonché idolo della sinistra internazionale, Bernie Sanders.
«Se gli aiuti americani all’Ucraina non arriveranno entro i prossimi giorni sarà un regalo di Natale a Putin che non si fermerà alla conquista di Kiev ma punterà all’Europa con la conseguenza che gli Stati Uniti interverranno in aiuto dei suoi alleati». Era stato questo il monito di poche ore prima del presidente Biden al Congresso Usa. Il presidente americano ha anche lanciato l’avvertimento alla Russia che Washington è pronta a schierare le sue truppe in nome dell’articolo 5 della Nato.
Contro gli aiuti a Kiev sollecitati da Biden ha votato anche l’idolo della sinistra Sanders
Un appello che è arrivato all’indomani del forfait del presidente ucraino Zelensky ad un incontro virtuale con il Congresso Usa e nel giorno in cui il G7 ha ribadito compatto il sostegno a Kiev contro Mosca. «La Russia conta sul collasso dell’unità dell’Occidente l’anno prossimo», ha intanto detto Zelensky al G7. Il presidente ucraino ha detto che l’esercito di Mosca ha «significativamente aumentato la pressione» sul fronte.
Cade nel vuoto l’appello di Biden per gli aiuti all’Ucraina
I repubblicani al Senato americano hanno bloccato la proposta di aiuti d’emergenza a Ucraina, Israele e Taiwan, perché è stato rimosso l’allegato sulla riforma dell’immigrazione. Quello del contrasto all’immigrazione clandestina è un tema molto sentito dall’opinione pubblica americana e in particolare dall’elettorato repubblicano. I senatori conservatori avevano chiesto che la riforma sull’immigrazione fosse parte della risoluzione. Poiché è stata rimossa, hanno votato per non procedere con il pacchetto di aiuti da 106 miliardi di dollari. La misura è in fase di stallo da diverse settimane a causa di un’impasse sulle disposizioni in materia di sicurezza delle frontiere.
Il rifiuto del pacchetto di aiuti di emergenza rappresenta una sconfitta significativa per il presidente Joe Biden. Egli ha avvertito il Congresso e ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin non rinuncerà alla vittoria in Ucraina, ma potrebbe arrivare al punto di attaccare un paese della NATO.
Si è parlato anche del sostegno all’Ucraina nel faccia a faccia di ieri a Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto il Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, nel quadro della sua missione nel Sud Italia. Il cordiale incontro è stato l’occasione per fare il punto sui principali dossier dell’attualità internazionale ed europea. Ucraina e Medio Oriente, ma anche migrazione, allargamento dell’Unione Europea, revisione del Quadro Finanziato Pluriennale Ue e Sicurezza e Difesa in vista del Vertice UE Balcani del 13 dicembre e del Consiglio Europeo del 14 e 15 dicembre 2023.