Gino Cecchettin da Fazio, la figlia Elena querela Valdegamberi per le frasi sul satanismo
Gino Cecchettin, il papà di Giulia, è stato ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” e ha ribadito che porterà avanti nel nome della figlia uccisa l’impegno civile contro la violenza sulle donne. Una partecipazione che ha fatto impennare lo share della puntata, com’era prevedibile. Cecchettin ha anche sottolineato che l’altra figlia, Elena, è stata fondamentale nel fargli capire il significato della parola “patriarcato”. Non vi è stato invece alcun accenno a vecchi tweet a lui attribuiti, da un profilo ormai chiuso, e che contenevano frasi volgari e sessiste.
“Ho avuto un processo di cambiamento – ha detto Gino Cecchettin a Che tempo che fa – Ho iniziato a piangere per Giulia già da domenica perché un padre certe le cose le sente, e ti viene quasi normale provare rabbia e odia. Io ho detto ‘voglio essere come Giulia’, ho concentrato tutto il mio cuore e la mia forza su di lei, sono riuscito ad azzerare l’odio e la rabbia”.
L’annuncio della querela di Elena
Sul punto il legale della famiglia Cecchettin aveva già annunciato querele. Una prima querela per diffamazione è arrivata, da parte di Elena Cecchettin, nei confronti dell’ex consigliere regionale (lista Zaia) Stefano Valdegamberi. Quest’ultimo se l’era presa con «certi simboli satanici» presenti sulla felpa della ragazza e aveva aggiunto che la giovane sembrava «una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito».
La difesa di Valdegamberi
Ora Valdegamberi si difende così: «Dovrei convincermi che viviamo in una società patriarcale ove gli uomini sono tutti cattivi potenziali stupratori e le donne tutte buone? Dovrei sentirmi in colpa e scusarmi pubblicamente per il semplice fatto di essere un uomo? Dovrei credere che i simboli e i messaggi satanisti riportati dai social sono messaggi edificanti e per nulla pericolosi? Credo che offenderei la mia coscienza ed è un dovere civico soprattutto da politico dissentire, sempre nel rispetto della libertà di tutti, prendendo atto che questa ideologia sul patriarcato si coltiva da tempo nel mondo femminista presso alcune università».
“Un mese senza te, mi manchi”
Oggi Elena Cecchettin ha ricordato su Instagram la sorella Giulia a un mese dalla morte. “Un mese senza te, mi manchi”. Era l’11 novembre quando Giulia uscì per trascorrere una serata con Filippo, poi la doppia aggressione armato di coltello, la fuga e l’abbandono del corpo senza vita a più di 100 chilometri da casa a Vigonovo (Venezia). La frase è stata postata da Elena su Instagram e accompagnata da una foto in bianco e nero della sorella minore.