Gasparri si scusa (ma non troppo) con Renzi: “Vuole darci lezioni di berlusconismo? Si iscriva a Forza Italia”

24 Dic 2023 11:42 - di Giovanni Pasero
Gasparri Renzi

Prosegue anche alla vigilia di Natale il duello a distanza tra Maurizio Gasparri e Matteo Renzi. «Faccia un po’ come vuole, la sua spregiudicatezza è sorprendente mi sono già scusato due volte in Aula per quella frase inelegante e inopportuna, ma era un fuori onda, che può scappare durante un confronto acceso». Lo dice il capogruppo di Forza Italia al Senato, Gasparri, in un’intervista a La Stampa.

Il leader di Italia Viva ha accusato Forza Italia di aver tradito l’europeismo di Berlusconi astenendosi sul Mes e Gasparri lo ha mandato platealmente “a cagare”. Poi si è pentito della reazione, “ma il tema è tutto politico e non cambio certo il mio giudizio su quello che ha detto Renzi”.

“Non possiamo subire – aggiunge – lezioni di berlusconismo postumo dalla cattedra sbagliata. Renzi che ci bacchetta, come se fosse lui l’interprete del Verbo, è inaccettabile. Poteva rispettare Berlusconi in passato, come quando scrisse ‘game over’ dopo la sua condanna in via definitiva (nel 2013, per frode fiscale, ndr). Poi, se vuole dire la sua sulla linea di Forza Italia, può iscriversi al partito, la tessera costa 10 euro, mille per i parlamentari”.

Martusciello: “Siamo tutti con Gasparri, Renzi ci quereli tutti”

“Renzi ci quereli tutti, perche’ cio’ che ha detto in Aula al Senato Maurizio Gasparri e’ il pensiero di tutti gli iscritti e militanti di Forza Italia”. Cosi’ Fulvio Martusciello, capogruppo ‘azzurro’ al Parlamento europeo, sulla polemica in Aula a Palazzo Madama tra il capogruppo al Senato e il leader Iv. “Non accettiamo alcuna lezione – prosegue – da chi si rivolse a Berlusconi con la sprezzante frase ‘Game over’, dopo la sua ingiusta esclusione dal Senato, seguita alla condanna in via definitiva. Renzi non nomini Berlusconi – conclude Martusciello – perche’ non e’ degno di farlo”.

La Russa aveva proposto il Var, poi le scuse del capogruppo azzurro

Nella seduta del 22 dicembre, la miccia si accende con le accuse del senatore di Rignano a Forza Italia: con l’astensione sul Mes “avete tradito l’eredità di Berlusconi”. Mugugni si sono sollevati dai banchi di Forza Italia con un ‘vaffa’ che sfugge all’ex ministro che non ci sta – come dirà poi – alle “lezioni di berlusconismo postumo”. Renzi stigmatizza e il suo capogruppo, Enrico Borghi, solleva il caso con la presidenza. La Russa si dice disponibile alla visione al rallenty ma poi Gasparri si scusa e il caso rientra “in puro clima natalizio”, commenta La Russa.

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