Artem Uss, dagli Usa arriva una taglia di 7 milioni di dollari sull’imprenditore russo evaso dall’Italia
Mentre il dipartimento di Stato Usa annuncia una taglia da 7 milioni di dollari su Artem Aleksandrovich Uss, l’imprenditore russo evaso lo scorso marzo dalla sua abitazione nel Milanese, dove era ai domiciliari in attesa di estradizione negli Stati Uniti, i carabinieri di Milano stanno eseguendo in provincia di Brescia e all’estero misure cautelari nei confronti dell’uomo d’affari russo, il cui business di famiglia spazia dall’immobiliare a Londra a una società aerospaziale in Malesia. Fino a un hotel in Sardegna.
Artem Uss, dagli Usa una taglia di 7 milioni di dollari sull’imprenditore russo evaso a marzo dall’Italia
Ebbene ora, oltre alla notizia sulla taglia diramata dagli Usa, emerge anche la notizia dell’identificazione del commando che lo aiutò a scappare: una rete di fiancheggiatori tra Brescia e l’estero che i carabinieri italiani hanno individuato. L’ordinanza, scattata in provincia di Brescia e all’estero, riguarda dunque anche altre cinque persone accusate di aver organizzato la fuga dell’imprenditore in Russia. I reati contestati dai pm milanesi sono evasione e procurata evasione.
Era rimasto in cella a Busto Arsizio fino al 2 dicembre
Figlio del governatore della ricca regione petrolifera di Krasmojarsk e membro del board della Rosneft guidata da Igor Sechin – uno degli oligarchi più vicini allo zar – Artem Aleksandrovich Uss, arrestato su mandato degli Usa lo scorso 17 ottobre all’aeroporto di Milano, da dove sarebbe partito per la Turchia. All’inizio di dicembre era stato trasferito dal carcere agli arresti domiciliari, nonostante i ripetuti moniti delle autorità statunitensi. Da lì, (esattamente da Basiglio, nei pressi di Milano), lo scorso marzo è evaso, proprio mentre era in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti. L’imprenditore era rimasto in cella a Busto Arsizio fino al 2 dicembre quando, a seguito di un provvedimento depositato il 25 novembre, ma eseguito una settimana dopo, è stato collocato ai domiciliari con il braccialetto elettronico in una casa presa in affitto nel piccolo centro del Milanese.
L’evasione e la fuga il giorno dopo il via libera all’estradizione oltreoceano
Il 21 marzo, poi, arriva il via libera all’estradizione oltreoceano. Ma il giorno dopo l’imprenditore sparisce misteriosamente, per riapparire circa due settimane dopo in Russia. E come ricorda tra gli altri il sito del Tgcom24, «con tanto di intervista e ringraziamenti a tutte quelle persone “forti e affidabili” che gli sono “state vicine” nella sua fuga». Quelle persone ora, grazie al lavoro dei militari italiani, hanno un volto un nome. E sono: Vladimir e Boris Jovancic padre e figlio di origini bosniache. Matej Janezic, sloveno. E Srdjan Lolic e Nebojsa Ilic, serbi.
Individuato il commando che aiutò Artem Uss a scappare
Contestualmente alle novità sulle indagini italiane, poi, nelle ultime ore è arrivata la notizia della della taglia emessa oltreoceano su Artem Uss. Taglia che, specificano in un comunicato dal dipartimento di Stato americano, la somma viene offerta «per informazioni che possano portare all’arresto e alla condanna per aver partecipato ad attività criminali organizzate transnazionali”. L’incriminazione di Uss era stata annunciata nell’ottobre del 2022 da un grand jury di New York.
L’imprenditore russo è accusato di frode transnazionale, traffici illeciti, riciclaggio e frode bancaria
Non solo. Sempre nel medesimo comunicato, poi, si ricorda che Uss è accusato di aver «orchestrato una frode transnazionale. Operazioni di contrabbando e riciclaggio di denaro attraverso la Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH (Nda GmbH). Una società di commercio di equipaggiamento industriale con sede ad Amburgo». Come titolare di questa società, l’imprenditore russo, che è stato incriminato insieme ad altre sei persone, è accusato di aver «esportato in modo illegale milioni di dollari di materiale militare e tecnologia segreta a duplice uso, dagli Stati Uniti alla Russia». E di «aver usato il sistema finanziario Usa per facilitare il contrabbando di milioni di barili di petrolio dal Venezuela».
Quando Artem Uss annunciò di essere rimpatriato: «Sono in Russia!»
Poche settimane dopo la sua evasione, il 4 aprile, Artem – che era riuscito con l’aiuto di un commando ad evadere rompendo il braccialetto elettronico il giorno dopo che la Corte d’appello di Milano aveva concesso l’estradizione negli Usa – ha annunciato di essere rimpatriato. «Sono in Russia! In questi pochi giorni particolarmente drammatici, persone forti e affidabili mi sono state accanto. Le ringrazio», aveva affermato secondo quanto riportato da Ria Novosti. Accusando contestualmente la magistratura italiana di «parzialità politica» e di essersi piegata «alle pressioni delle autorità statunitensi».