Turetta ai poliziotti tedeschi: “Ho ucciso Giulia. Poi volevo farla finita, ma non ho avuto il coraggio”
Dopo il via libera all’estradizione di Filippo Turetta, dalla Germania giungono nuovi dettagli sul momento dell’arresto del 22enne, fermato sabato sull’autostrada Berlino-Monaco, dopo sette giorni di fuga e il ritrovamento del corpo dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. “Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita”, ha detto Turetta, in inglese, ai poliziotti tedeschi, che hanno messo a verbale le sue parole.
Il fermo di Turetta in Germani: la confessione e gli abiti sporchi di sangue
L’estradizione, che avverrà con un volo militare, potrebbe arrivare già venerdì, anche se al momento non ci sono certezze sulla data. Ciò che è assodato è che è attesa in tempi rapidi. Turetta al momento del fermo aveva evidenti macchie di sangue sui vestiti e gli agenti tedeschi hanno trovato nell’auto un coltello, che dovrà essere analizzato per capire se sia quello utilizzato contro Giulia. Un’altra circostanza che dovrà essere approfondita e sulla quale arrivato notizie dalla Germania è il fatto che il 22enne presentava ferite alle mani e alle caviglie.
L’autopsia di Giulia fissata per il primo dicembre
Ulteriori elementi per chiarire il quadro delle violenze subite da Giulia sono attesi dall’autopsia, che, secondo quanto riferito dall’Ansa, è stata fissata per il primo dicembre alle 9 all’Istituto di anatomia patologica della clinica universitaria di Padova. Lo apprende l’Ansa da fonti vicine all’inchiesta. All’esame parteciperà, tra gli altri, anche l’anatomopatologo Antonello Cirnelli, nominato come perito della famiglia Cecchettin. Gli altri professionisti incaricati dell’esame, da parte della Procura di Venezia, e dell’indagato Filippo Turetta, saranno indicati nei prossimi giorni.