“Sono tuo figlio”. Napoletani in azione a Roma, sventata truffa da un milione di euro a un’anziana

9 Nov 2023 10:34 - di Lucio Meo

Gli agenti della Squadra Mobile di Roma, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla procura, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Roma, a carico di un uomo di 29 anni di origine campana, gravemente indiziato del reato di truffa aggravata in concorso ai danni di una persona anziana. L’indagine è scaturita da una denuncia presentata nel luglio scorso da una donna di 83 anni presso gli uffici del commissariato Villa Glori.

Truffa ai danni dell’anziana con la telefonata del finto figlio

L’anziana aveva raccontato ai poliziotti le modalità del raggiro che aveva subito; le era giunta una telefonata da parte di una persona che si spacciava per il figlio, che nel corso della conversazione le aveva chiesto di ricevere per suo conto un pacco postale e che per questo motivo sarebbe stata contattata da Poste Italiane, poiché avrebbe dovuto pagare il pacco in contrassegno. Appena chiusa la conversazione, la donna puntualmente aveva ricevuto sulla sua utenza telefonica fissa la chiamata del finto addetto delle Poste, che le comunicava che per la ricezione del pacco avrebbe dovuto pagare la somma di 5300 euro.

Un bottino del valore superiore al milione di euro

L’anziana, che aveva fatto presente di non disporre in casa di tale cifra, era stata quindi invitata dell’interlocutore telefonico a lasciare in consegna degli oggetti preziosi. Alla fine di questa telefonata la donna ne riceveva un’altra sempre dal ‘figlio’ che la rassicurava invitandola a consegnare tutto. Puntuale è arrivato il finto corriere al quale la donna ha consegnato monili in oro e orologi per un valore di oltre un milione di euro, tra gli oggetti consegnati dalla donna vi erano: 15 monete Krueger-Rand in oro, 73 monete antiche in oro, vari accendini in oro, orologi da tasca e da polso. Spille, bracciali, anelli e collane, tutto in oro, diamanti e perle.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi