Nuovo atroce video di Hamas: Aryel, 86 anni, implora aiuto. Netanyahu: “Non resteremo a Gaza”

17 Nov 2023 20:42 - di Penelope Corrado
Hamas, ostaggio 86 anni

Dopo aver mostrato donne e bambini israeliani Hamas mostra uno degli ostaggi più anziani. Si chiama Arye Zalmanovich, ha 86 anni ed è l’ennesimo ostaggio mostrato in video da Hamas, nella sua guerra psicologica contro Israele. Come riporta il quotidiano israeliano Haaretz, Zalmanovich soffre di problemi di salute e necessita di cure.

Il video pubblicato da Hamas solleva inevitabili apprensioni sulla sua vita. Zalmanovich è cresciuto ad Haifa ed è stato membro del movimento giovanile di sinistra Hashomer Hatzair. Nel 1955 divenne uno dei fondatori del Kibbutz Nir Oz, dove lavorò come agricoltore.

Continua così la carrellata di immagini strazianti che mostra i rapiti israeliani giocando con le speranze delle famiglie degli ostaggi. Proprio oggi si sono svolti i funerali di Noa Marciano, la soldatessa israeliana di appena 19 anni, rapita da Hamas e trovata uccisa – secondo l’esercito – vicino l’ospedale Shifa di Gaza City. Della ragazza Hamas aveva diffuso un video – a quattro giorni dal rapimento – in cui, visibilmente scossa, aveva detto come si chiamava e chi fossero i suoi genitori. Le immagini ad un certo punto si interrompevano e poi veniva mostrato il corpo esanime della soldatessa.

Per gli esperti israeliani siamo ancora lontani dalla svolta a Gaza

Sul fronte bellico, “Israele non sta affrettando l’operazione militare a Gaza, ma il futuro della campagna rimane complesso”. Questo il titolo di un’analisi pubblicata dal sito di Haaretz e firmata dal giornalista Amos Harel, secondo il quale in queste settimane Israele ha ottenuto risultati “impressionanti” e il sostegno degli Stati Uniti è ancora “costante”. La realtà, tuttavia, “non è statica”.

In un bilancio parziale alla fine della terza settimana dell’operazione di terra nella parte nord della Striscia, Harel ha evidenziato che le Forze di difesa israeliane (Idf) intorno a Gaza City hanno incontrato “meno resistenza del previsto” e “danni immensi sono stati inflitti all’esercito di Hamas”, con la sua capacità di esercitare un governo nell’area attaccata di fatto “annullata”. “Ma Hamas nel suo complesso non si è arresa e la sua leadership è apparentemente lontana dal farlo”, ha riconosciuto il giornalista, citando anche un’analoga analisi dell’esperto Michael Milshtein, secondo cui “siamo ancora lontani dalla svolta” in questo senso.

Netanyahu: “Dopo aver sconfitto Hamas non lasceremo le truppe a Gaza”

“Israele non ha intenzione di mantenere le sue truppe nella Striscia di Gaza al termine del conflitto con Hamas”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una intervista a Npr, aggiungendo che Israele intende però preservare il controllo dell’enclave palestinese. ”Non sono sicuro di tenere le truppe all’interno. In realtà, non lo credo particolarmente necessario perché è molto piccola”, ha detto Netanyahu.

Su chi governerà Gaza, dopo la guerra, il primo ministro israeliano ha detto che ”abbiamo bisogno di un cambiamento culturale nell’amministrazione civile a Gaza. Non può impegnarsi a finanziare il terrorismo”.

È intanto salito a 364 il numero delle persone che hanno perso la vita nell’attacco sferrrato dai miliziani di Hamas contro il rave nel deserto del Negev lo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto la polizia israeliana. Secondo quanto riporta Channel 12 si tratta di un terzo di tutte le vittime dell’assalto di Hamas. Il precedente bilancio parlava di 270 vittime al festival musicale. La leadership della sicurezza israeliana ritiene ora che Hamas non fosse a conoscenza del festival musicale prima del massacro, riferisce Channel 12.

 

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