La morte di Giulia Cecchettin scatena la sinistra contro “Libero”: assalto al grido di “fascisti!”

23 Nov 2023 15:57 - di Lucio Meo

Le foto parlano chiaro: quei titoli di “Libero” contro le strumentalizzazioni politiche della sinistra, arrivate dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin a suon di accuse alla destra sul patriarcato  e il “machismo” della politica conservatrice, hanno fatto letteralmente perdere la testa a una frangia di “compagni” milanesi, in gran parte provenienti dai centri sociali, che hanno provato a dare l’assalto alla sede milanese del quotidiano diretto da Mario Sechi.

La sinistra scatena i suoi contro la sede di “Libero”

‘Ieri sera c’è stata una manifestazione sotto al giornale, sono arrivati proprio qui sotto e hanno cominciato a urlare di tutto. La cosa più ‘carina’ che ci hanno detto è che saremmo fascisti”, racconta all’Adnkronos Mario Sechi, direttore responsabile di ‘Libero‘. Il riferimento è al corteo per Giulia Cecchettin e contro violenza di genere che ieri ha sfilato per le vie di Milano e che ha raggiunto la sede di ‘Libero‘ in via Luigi Majno. I manifestanti si sono fermati sotto al palazzo del quotidiano, gridando, tra l’altro, “fascisti, razzisti, sessisti, omofobi”.

L’indignazione di Mario Sechi

”Noi siamo per il free speech, abbiamo fatto tanti pezzi per difendere la libertà di espressione di tutti, anche quella più estrema – sottolinea Sechi – Il problema nasce quando si viene a manifestare sotto alla sede di un quotidiano, dove i giornalisti stanno lavorando: ci siamo ritrovati una manifestazione di cui non eravamo stati avvisati. Mi chiedo: ma le forze dell’ordine?”, prosegue Sechi.

“Se i manifestanti fossero stati male intenzionati e non si fossero fermati alle accuse verbali? E’ un po’ intimidatoria come cosa. Non è un bel clima… Dopodiché noi andiamo avanti”. ”Peraltro sostenevano posizioni talmente faziose e disinformate… perché non leggono i giornali, non sanno di cosa stanno parlando – aggiunge – Come fanno a dire a noi che siamo espressione del patriarcato? Io ieri ho pubblicato un pezzo dove una collega, Lucia Esposito, diceva ‘il patriarcato esiste’ ma attenzione alla strumentalizzazione che se ne fa. È la posizione che ho sempre tenuto fin dal primo giorno della vicenda di Giulia. Una posizione ferma, ma aperta al dialogo e alla discussione. Loro non sono aperti al dialogo e alla discussione, tanto che un giornale che mantiene una posizione diversa e nettamente contraria a qualsiasi estremizzazione viene fatto oggetto di una manifestazione estremista. Siamo in un clima totalitario”. ”E’ bene che non si ripetano cose del genere, va bene il free speech ma sotto a un giornale non si va a manifestare perché, lo ripeto, è intimidatorio”, conclude Sechi.

La solidarietà di Foti, Salvini, Gasparri e Malan

“Dispiace che alcune attiviste femministe abbiano scelto di voler screditare la manifestazione che si è tenuta ieri a Milano per Giulia Cecchettin, fermandosi a gridare insulti, offese e fischi sotto la sede del quotidiano Libero. Ai giornalisti della testata la solidarietà del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera”, dice Tommaso Foti, capogruppo di FdI. Matteo Salvini condannato gli insulti di “presunte femministe ed estremisti di sinistra”e ricorda che “la libertà di stampa va difesa sempre, confido che tutto il mondo politico esprima sostegno alla redazione”. Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, fa notare come sia assurdo che proprio chi si fa portavoce di prerogative libertarie attacchi e cerchi di censurare quanti la pensano diversamente”.  Per Maurizio Gasparri “Libero è un giornale che affronta ogni tema appunto da ‘realtà libera’, come la testata dice con chiarezza e con coraggio, e certamente non si farà condizionare da questa nuova ondata di teppismo fatta da persone che vogliono difendere i diritti il venerdì e il sabato casomai manifestano a favore di Hamas che nega ogni diritto a donne, bambini e famiglie”.

 

 

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