Il Mose salva Venezia: per Grillo, Saviano, Travaglio e Bonelli era un’opera inutile
Qualcuno avverta le Cassandre de’ noantri – chi lo definiva un’inutile opera mangia soldi – che il Mose ha salvato Venezia da una marea che sarebbe stata disastrosa, con oltre il 70 per cento della città sott’acqua e 80 centimetri in piazza San Marco.
Le cronache locali riportano che è stato sollevato 10 volte e mezzo (in un’occasione solo una schiera è stata alzata) salvando la città da acque alte eccezionali: lunedì alle 23 sono stati raggiunti 145 centimetri alla bocca di porto di Malamocco e 139 a Chioggia, una situazione non dissimile da quella del 27 e 28 ottobre. E venerdì alle 2.45 si replica con un primo picco di 125 centimetri e un secondo, alle 11.55, di 115.
«Il sistema Mose si sta rivelando fondamentale per la salvaguardia di Venezia – ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro – Voglio ringraziare i tecnici e gli operai che sono stati attivi giorno e notte per garantirne il funzionamento a protezione della città, dei suoi residenti e della vitalità socio-economica». Soddisfatto anche il prefetto Michele Di Bari: «Il Mose è stato sollevato 10 volte a partire dal 19 ottobre 11 con quello parziale del Lido del 24 ottobre – sottolinea – Se non fosse stato sollevato, buona parte della città e specialmente i piani terra delle abitazioni e degli esercizi commerciali sarebbero andati sott’acqua con ingenti danni».
“Il Mose non salverà Venezia”: cosa dicevano le Cassandre de’ noantri
Chi ha scarsa memoria ricorderà che contro il Mose si era sollevato un partito trasversale composto, Facciamo qualche nome. Tutto il Movimento 5 Stelle, a cominciare dal suo fondatore, Beppe Grillo, che della battaglia contro il Mose aveva fatto una sorta di tormentone social sul suo blog a 5 Stelle. Sulla scia, come accade quasi sempre, il Fatto quotidiano di Marco Travaglio, che al Mose e aveva dedicato ampio spazio agli sviluppi giudiziari sulle tangenti per la costruzione dell’opera. Guardatevi il video del 16 novembre 2019 Accordi e Disaccordi.
E sulla retorica del Mose opera inutile per Venezia, che portava solo speculazioni e corruzione non poteva mancare Roberto Saviano, leggete il suo post Fb del 2016, maestro supremo del copia incolla, anche di certe posizioni ideologiche. Non volevano il Mose per il rischio tangenti: come se la costruzione di ospedali, scuole e autostrade non fosse esposta agli stessi pericoli di malaffare.
Ultimo, ma non meno rilevante profeta di sventure era stato Angelo Bonelli che, con i Verdi aveva lanciato una crociata accalorata, quasi al pari di quella condotta con i sassi dell’Adige. “Il Mose ha fallito” scriveva esattamente quattro anni fa in un articolo sull’Huffington Post. Dategli la rassegna stampa di questi giorni. Anche in questo caso il portavoce dei Verdi è una garanzia di cantonata. Da sottolineare che i vari Bonelli, Travaglio, Saviano , Grillo e 5 Stelle oggi si oppongono con tutte le forze contro il ponte sullo stretto. Un promemoria che potrà tornare utile a lettori (ed elettori) su certe Cassandre de’ noantri.