Suomahoro: quando Zoro, Fazio e Saviano beatificavano il migrante-eroe. Ora tacciono
L’astro si è spento. L’icona della sinistra progressista, il deputato con la galosche sporche di fango, amico dei poveri diseredati, non brilla più. Dopo l’indagine della magistratura e l’arresto della moglie Liliane Murekatete e la suocera Marie Therese Mukamitsindo, Souma può essere abbandonato al suo destino.
Soumahoro, il migrante osannato dalla sinistra
Ma, prima che i giudici ficcassero il naso nella cooperativa Karibu gestita dalla sua famiglia (scoprendo un vergognoso business ai danni dei lavoratori), è stato coccolato, premiato osannato, portato sul podio dalla stampa che conta e dai politici di sinistra. Foto, selfie, microfoni per evangelizzare il mondo. La coop di famiglia è spacciata come un fulgido esempio di solidarietà. La suocera, da ieri in manette, viene premiata nel 2018 da Laura Boldrini come “Imprenditrice immigrata dell’anno”.
L’immagine costruita in laboratorio
Da almeno 5 anni l’immagine di Soumahoro, simbolo del riscatto degli ultimi, è stata meticolosamente costruita in laboratorio da una sapiente regia. Primo sponsor del deputato della Costa d’Avorio (eletto nelle file di Verdi-Sinistra) c’è Zoro, all’anagrafe Diego Bianchi, che gli offre il palco antagonista di Propaganda Live. Non si tira indietro Marco Damilano, immortalato in pose sorridenti con Souma, che gli dedica la copertina dell‘Espresso contrapponendolo al tiranno Salvini.
Fazio, Zoro, Damilano lo portano sul palco
E ancora il potente Fabio Fazio e l’immancabile Saviano per arrivare ai politici. Tra questi spicca il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che si schiera pubblicamente con il migrante-eroe. Non è da meno Elly Schlein, che da europarlamentare pubblica su Facebook un selfie con un commento grondante affetto e stima. “Finalmente con Aboubakar Soumahoro, gran testa e grande cuore, una persona vera”.
La visita al papa in Vaticano
Ma il vero capolavoro viene con la visita a papa Francesco in Vaticano. Le coccole per la coop rossa dei parenti di Souma travalicano i confini nazionali grazie alla rete internazionale del Pd. Marie Therese Mukamitsindo a ottobre del 2019 vola a Strasburgo per incontrare il parlamentare dem Pierfrancesco Majorin. Che la accoglie come una novella Giovanna d’Arco. L’incontro – scriveva su Facebook l’eurodeputato – è stato “una fruttuosa riunione sul sistema d’accoglienza. Considerato che la Cooperativa ha maturato un’esperienza ventennale nel settore”.
Adesso nessuno parla, imbarazzo stellare
Adesso regna un silenzio assordante. Dove sono gli sponsor di una volta? I registi sapienti del fenomeno Soumahoro? I paladini della cooperativa virtuosa da esportare a tutte le latitudini? Spariti, evaporati. L’esperimento è fallito ed è finito nel peggiore dei modi. Un abbaglio imbarazzante di cui la grande stampa, distratta a intermittenza, si guarda bene dal parlare.