Dallo sciopero preventivo alla “convocazione tardiva”: il problema di Landini con i tempi

24 Nov 2023 12:06 - di Natalia Delfino
landini

Lo sciopero preventivo e la “convocazione tardiva”: Maurizio Landini alle prese con la manovra ha qualche difficoltà coi tempi e se la prende col governo anche quando ne accontenta le richieste. “Credo sia stato un atto di buon senso perché un incontro il giorno in cui c’è lo sciopero generale è un po’ difficile da comprendere, mi sembra però una convocazione po’ tardiva”, ha detto a proposito dell’incontro con i sindacati che il governo aveva convocato per oggi e poi ha acconsentito a rinviare a martedì.

L’accusa di Landini: “Col governo non c’è stata possibilità di confronto”

“Dal governo ad oggi non c’è alcuna risposta, vedremo cosa ha da dirci ma fino a ora non c’è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa”, ha proseguito Landini, che in questi mesi si è portato avanti con gli scioperi annunciati e realizzati anche prima che la manovra venisse varata. “Se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative e serie e cambiare una legge sbagliata e, soprattutto, avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno”, ha aggiunto, a margine del suo intervento alla manifestazione di Torino.

Urso: “Ci confrontiamo ogni giorno con i corpi sociali, altri volevano rottamarli”

”Ogni giorno ci confrontiamo, lo facciamo anche sulla manovra economica, che è diretta a sostegno del lavoro e della produzione”, ha ricordato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, rispondendo ad una domanda sullo sciopero di oggi, organizzato da Cgil e Uil, a margine del forum della Coldiretti. ”Noi crediamo in questo Paese, fatto di tante organizzazioni che dal territorio a livello nazionale rappresentano i cittadini, le famiglie, chi lavora e produce, a differenza di altri che volevano rottamare i corpi sociali, perché non comprendono, non conoscono qual è la realtà sociale e produttiva, i valori che vengono espressi da queste forme di rappresentanza”, ha proseguito il ministro, ribadendo dunque che “noi vogliamo valorizzare i corpi intermedi, la rappresentanza sociale, sindacale, imprenditoriale” e difendendo la manovra che “è sociale e produttiva”.

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