Caso Indi, Bagnasco: “Una questione di civiltà. Dal governo scelte ammirevoli, altro che strumentalizzazione”
Una questione di “civiltà”, rispetto alla quale il governo italiano ha assunto una posizione “opportuna e ammirevole”. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova e a lungo presidente della Cei, interviene sul caso della piccola Indi Gregory, sottolineando che “non riconoscere ai genitori i diritti, e i doveri, sui propri figli, ma arrogarsi questo diritto da parte dello Stato mi pare che sia una cosa che deve interrogare la coscienza”. Dunque, ciò che bisogna fare in merito alla sorte subita da Indi, morta in un hospice inglese dopo il rifiuto delle autorità britanniche di farla trasferire in Italia, è “porsi la domanda seria circa il grado di civiltà“. Un tema rispetto al quale polemiche come quelle che hanno accompagnato le scelte dell’esecutivo non tengono: “Bisogna guardare ai bambini e ai malati, altro che strumentalizzazione politica!“, ha ammonito Bagnasco.
Il diritto dei genitori di decidere per i propri figli
Per il cardinale “in questi casi solo i genitori possono intervenire rispetto ai propri figli con il loro amore, con la loro consapevolezza, con la loro coscienza”. “I genitori volevano fare un ulteriore tentativo di cura. C’era l’ospedale Bambino Gesù pronto e c’era la possibilità di un trasferimento immediato: di fronte a queste possibilità, perché no?”, è dunque la domanda posta dal cardinale, che, intervistato da Repubblica, ha ricordato che “l’accanimento terapeutico è un principio da sempre chiaramente individuato dalla Chiesa come punto di limite”. “Un limite che deve essere però molto sicuro. Quando è il momento? Se ci sono possibilità di continuare a tentare ancora qualcosa con un minore chi è che decide questo confine così sottile?”.
Bagnasco: “Dal governo italiano scelta opportuna e ammirevole su Indi”
Per Bagnasco, dunque, il governo italiano che ha concesso la cittadinanza a Indi e che poi, con il premier Giorgia Meloni in testa, ha espresso tutta la propria tristezza per l’esito della vicenda, ha fatto “una cosa opportuna e ammirevole”. “È stata una reazione tempestiva e propositiva”, ha sottolineato l’arcivescovo, ricordando che “non è la prima volta, conosciamo casi analoghi proprio dal medesimo Paese: sono interventi molto apprezzabili per il messaggio verso i genitori, verso situazioni di questo tipo, dolorosissime o al limite, e nello stesso tempo possono offrire un aiuto concreto in tempi molto rapidi: rapidissimi in questo caso”.