Strage di Mestre, i feriti con ustioni e traumi: gravissima bimba di 4 anni. Tutti chiedono dei loro cari

4 Ott 2023 19:53 - di Prisca Righetti
feriti Mestre

Strage di Mestre, allo strazio delle morti, si unisce il dolore e l’angoscia per le condizioni in cui versano i feriti, sopravvissuti allo schianto, ma ricoverati con ustioni e traumi. Tra loro, desta particolare preoccupazione in queste ore la situazione di una bimba ucraina di 4 anni, ricoverata nel reparto di Rianimazione del centro grandi ustionati dell’ospedale di Padova, e in gravissime condizioni. La piccola è stata identificata questa mattina, dopo che il suo passaporto è stato ritrovato a Mestre.

Strage di Mestre, i feriti ricoverati con ustioni e traumi

Negli ospedali della zona è un viva continuo di arrivi, di trasferimenti, di monitoraggi su persone e situazioni al limite. Sempre nell’ospedale di Padova dove si trova la bambina ucraina, è ricoverata da ieri in gravissime condizioni anche una 52enne spagnola, anche lei identificata grazie al ritrovamento dei documenti. Per entrambe la prognosi è riservata. Intanto, al centro grandi ustionati si attende in serata anche l’arrivo di una paziente ricoverata fino a oggi nella terapia intensiva dell’Ospedale Dell’Angelo di Mestre.

I feriti sono giovani pazienti «tutti politraumatizzati»

E allora, in un punto stampa il direttore medico dell’ospedale, Chiara Berti, tira le fila di una narrazione dolorosa e di una vicenda in continuo aggiornamento. E spiega: «Sono giovani, tutti pazienti sotto i 50 anni» i sei feriti dell’incidente del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre e ricoverati all’Ospedale dell’Angelo, due in reparti chirurgici, e quattro in rianimazione. Per quanto riguarda le loro condizioni fisiche, la dottoressa ha fatto sapere che si tratta di pazienti «tutti politraumatizzati, quindi hanno traumi più o meno importanti». Al Dell’Angelo ci sono al momento sei persone: «Due signore in rianimazione non identificate e non coscienti. Degli altri quattro due donne in rianimazione e due uomini in reparti chirurgici. I quattro di cui conosciamo la nazionalità sono tre ucraini e un tedesco».

Strage di Mestre, i feriti ricoverati nelle strutture Venete: sono 12 adulti e tre minori

Attualmente risultano ricoverati presso gli ospedali del Veneto 15 pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. Undici di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive). Il bollettino emesso dalla Regione Veneto precisa inoltre che 12 pazienti sono adulti, 3 sono minori. I feriti sono dislocati in diverse strutture ospedaliere. E all’Ospedale di Mestre sono attualmente ricoverati 5 pazienti, tre di nazionalità ucraina, un tedesco, una donna in corso di identificazione. Mentre all’Ospedale di Dolo si trova un paziente di nazionalità francese.

A bordo del bus c’erano intere famiglie: tutti i feriti chiedono dei loro cari

E ancora. Ospedale di Mirano: un paziente di nazionalità croata. Ospedale di Treviso: 5 i pazienti ricoverati, di cui due minori austriaci, uno spagnolo, un altro austriaco e un’ucraina. Infine, l’Ospedale di Padova ha in cura due pazienti: una donna spagnola, una donna ucraina, e una terza persona in corso di identificazione. Vite sospese, travolte da dolore e paura. Vite spezzate, precipitate in pochi istanti in un baratro senza ritorno. e allora non stupisce quanto riferito sempre dal direttore medico dell’ospedale, Chiara Berti che, nel fare il punto sul bollettino dei feriti, ha sottolineato: i quattro pazienti coscienti ricoverati all’ospedale dell’Angelo di Mestre «chiedono informazioni sui loro cari che erano con loro».

Strage di Mestre, dopo la guarigione fisica, sarà necessario un supporto psicologico

Perché a bordo del bus precipitato ieri sera dal cavalcavia «c’erano famiglie intere. C’erano nonni, nipoti e coniugi… E ognuno chiede della propria famiglia». Concludendo mestamente: «Adesso il primo problema è la salute dei pazienti ricoverati. Ma appena saranno nelle condizioni c’è chi interverrà dal punto di vista del trauma psicologico», ha assicurato la dottoressa. In una sorta di continuità del dolore, che in questa tragedia senza fine e senza confini, dal piano fisico dilagherà nella dimensione psicologica e affettiva…

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