Stefania Craxi: «Bisogna impedire il successo “politico” di Hamas, indegne le reazioni di giubilo»

11 Ott 2023 8:14 - di Liliana Giobbi
stefania craxi

L’attacco di Hamas «è un attacco studiato» con «la volontà di impedire una normalizzazione, una distensione dei rapporti tra Israele e le principali potenze del mondo arabo, in primis l’Arabia Saudita». Lo ha affermato Stefania Craxi, presidente della Commissione Affari esteri e difesa, nel suo intervento al Senato. «Siamo chiamati a riflettere sulle implicazioni che tale gesto ha e può avere. Bisogna impedire ad Hamas un successo che può apparire improprio, “politico”, evitare che si blocchi un processo regionale. Per farlo occorre anche affrontare in prospettiva e in una nuova chiave il rapporto tra Israele e Palestina, la cui non soluzione rappresenta un terreno di coltura strumentale per gli estremisti».

 Stefania Craxi: nessun fondo giunga ad Hamas

«Devono preoccuparci e interessarci», ha continuato, «le indegne reazioni di giubilo che sono emerse dopo l’attentato di Hamas, non solo in Iran, ma pure in altre realtà del mondo musulmano, a testimonianza del rischio contagio e del messaggio che tale atto di guerra vuole avere ben oltre i confini di Gaza. La comunità internazionale e la stessa Unione europea devono fare in modo che nessun fondo giunga ad Hamas, che nessun aiuto o finanziamento possa anche indirettamente rappresentare un sostegno a una siffatta organizzazione terroristica».

«Non sospendere gli aiuti umanitari per i palestinesi»

«Ciò è cosa diversa dal sospendere tout court gli aiuti umanitari e allo sviluppo per i palestinesi, che potrebbe essere controproducente e ingiusto, e venire sfruttato dalla stessa Hamas per inasprire tensioni e odio. Per questo, sono certa che il governo, anche grazie all’esperienza del ministro Tajani, saprà coordinarsi ed agire al meglio con i partner europei, sostenendo al contempo i civili che necessitano di aiuto, in una situazione che rischia di divenire un’ecatombe umanitaria», ha concluso Stefania Craxi.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi